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Contante o moneta elettronica? Liberi di scegliere

Nasce la campagna “Contante Libero”: per la difesa della circolazione del denaro contante

La Redazione - 08/05/2013




Immaginate un mondo in cui non sia più possibile utilizzare denaro contante per i nostri acquisti. Un mondo in cui circoli solo la moneta elettronica – bancomat, prepagate, carte di credito. Un mondo in cui ogni transazione effettuata dai comui cittadini viene monitorata e registrata. Un mondo in cui i risparmi di ognuno possono essere cancellati da un clic...

Mentre gli schieramenti politici, sia a destra che a sinistra, ci dicono che la limitazione dell’utilizzo del contante è il principale strumento di lotta all’evasione e alla corruzione, c’è chi non la pensa così. E fa sentire la propria voce dal web, preoccupato di un’ulteriore diminuzione della soglia di utilizzo della carta moneta – attualmente a mille euro.

Ecco cosa ci ha raccontarto il portavoce della campagna “Contante Libero”.

 

Ci spieghi in breve che cos’è la campagna Contante Libero? 

L’iniziativa Contante Libero nasce in rete da uno scambio di idee (prima per mail e poi su alcuni forum) trasformatosi ben presto nella necessità di dar voce a tutti i cittadini che non vogliono diventare un “estratto conto” a disposizione di banchieri, politici e burocrati.

Non ci sono partiti, consorterie o potentati di alcun genere dietro a Contante Libero, ma Donne e Uomini Liberi, cittadini che vogliono avere il diritto di vivere senza essere sorvegliati, persone che rifiutano lo Stato come fine ultimo della loro vita. Contante Libero non ha nessun colore politico, non è un’associazione a scopo di lucro e non vuole promuovere direttamente alcuna linea di pensiero economico.

Il suo unico scopo risiede nella difesa del diritto di ciascuno a far circolare e a utilizzare per i pagamenti il denaro contante.

 

Ci hanno detto che la limitazione all’utilizzo del contante è lo strumento principale per la lotta all’evasione fiscale: è vero? 

È una menzogna, ed è anzi vero il contrario: il grosso dell’evasione fiscale, quella che sottrae al fisco miliardi di euro, non ruota affatto attorno all’utilizzo del denaro contante, ma riguarda invece transazioni decisamente più sofisticate. I fenomeni evasivi/elusivi numericamente più rilevanti, quali l’occultamento di ricavi e compensi o l’indebita deduzione dei costi, vengono, infatti, messi in atto con l’impiego di strutture e comportamenti fittizi che prescindono dall’uso del contante e dall’obbligo di avvalersi del canale bancario per rendere le operazioni tracciabili.

Ma c’è di più e di peggio: nel momento in cui si vogliono sottrarre definitivamente ingenti somme di denaro frutto di illeciti, lo si fa invariabilmente attraverso prestanomi e l’uso di denaro elettronico. È quasi impossibile per lo Stato controllare miliardi di transazioni elettroniche criptate.

 

Perché e come le banche guadagnano sull’utilizzo della moneta elettronica? 

Perché ad ogni transazione è associata una commissione: il consumatore non la vede, essa semplicemente viene caricata sul costo del bene o del servizio venduto con moneta elettronica.

In media per l’utilizzo del bancomat le banche ottengono uno 0,8% del valore della transazione. Abbiamo fatto un calcolo, 100 euro dopo 100 transazioni con il bancomat diventano meno di 45 euro: gli altri 55 euro vengono espropriate dalle banche. 

 

In che modo la moneta elettronica limita la nostra privacy? 

Tutte le volte che avviene una transazione elettronica viene creato un file che registra data, ora, luogo, importo della transazione e a volte per cosa abbiamo usato il nostro denaro.

Questo enorme database è a disposizione del circuito bancario e del Governo. Basta un buon software, un analista e un poco di tempo per tracciare completamente la vita di ciascuno di noi.

Chi ci garantisce che questo “profilo” non possa mai essere usato per scopi illeciti, per ricattarci o screditarci se diventiamo scomodi per il potere? 

 

 Per maggiori info invitiamo i nostri lettori a visitare il sito contantelibero.it

Bancomat e carte di credito? Io vivo senza!

La testimonianza di una nostra collaboratrice che non ha e non utilizza bancomat e carte di credito. Ecco come fa... 

 

Perché non hai bancomat e carta di credito? 

 In realtà non c’è un vero motivo ideologico, forse è per “tradizione familiare”. Nemmeno i miei genitori le avevano, perché le hanno sempre considerate non sicure. Mi hanno insegnato fin da piccola che i soldi hanno un valore e a mettere in relazione quel valore con il valore delle cose.

Di solito, ritiro periodicamente in banca una cifra e so che con quella devo arrivare fino alla data successiva. Ovvio che possono esserci delle spese non previste, però di solito funziona, perché in questo modo, dovendo “contare” i soldi, si impara a rinunciare a tante cose superflue. Se vado a fare la spesa con 20 euro, comincio a fare il calcolo mentalmente della spesa che ho nel carrello e finisco con il comprare quello che realmente mi serve.

 

Come fai in caso di spese superiori ai mille euro?

Di solito chiedo di poter fare un bonifico oppure di potere pagare con assegno circolare. In genere il bonifico lo accettano tutti.

Se non accettano né l’uno né l’altro, cambio negozio o fornitore, ma quando lo faccio presente, la soluzione la trovano.

 

Come fai quando viaggi? 

Per viaggi brevi gestisco il contante, prevedo una certa somma e con quella faccio.

Per viaggi più lunghi e complessi uso i travel cheque che di solito sono accettati anche negli alberghi o posso cambiare presso qualsiasi Stock Exchange. In questo modo non devo girare con “malloppi” di contante. E in caso di furto si possono denunciare e avere i rimborsi.

Finora, per fortuna non ho mai avuto problemi, né con il contante né con i travel.

 

E per gli acquisti in internet?

Non compro molto in internet. Quando lo faccio, preferisco i siti dove si può pagare con bonifico (in questo caso però si paga anticipato, quindi potrebbe essere “un rischio” se il sito non si conosce, di solito uso questa modalità con i siti di cui mi fido) oppure con contrassegno alla consegna.

In alcuni siti telefonando al numero verde è possibile fare una pre-prenotazione: c’è tempo 1-2 giorni per poter effettuare il bonifico e inviare ricevuta di pagamento, per poter convalidare la prenotazione e renderla effettiva, altrimenti la prenotazione non viene tenuta in considerazione.

Mi rendo conto che la cosa è un po’ meno veloce e che con un click potrei avere risolto. Però si tratta di abitudine. Non avendo mai avuto la carta o il bancomat non ne sento la mancanza o la necessità.

Una volta, qualche tempo fa, ho pensato di fare la carta di credito. Poi mia mamma, chiacchierando, mi chiese: “Ma a cosa ti serve?”. Allora ci ho pensato su un po’, ma non avendo trovato risposte valide alla sua domanda, la carta non l’ho più richiesta.

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 32


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Categorie: Politica e Informazione


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