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Cromopuntura Colore che cura

Come percepire, riconoscere e utilizzare il linguaggio dei colori

Mariapia Scalzo




La parola “colore” ci riporta alla mente un universo fatto di conoscenze antiche e moderne, poiché dai colori ha origine la vita e per mezzo di essi, essa si esprime.

Dalla medicina tradizionale cinese agli antichi egiziani, dai greci agli indiani, i colori, in qualità di “figli” della luce (questa, fonte di vita), rappresentano elementi naturali dall’alto potere terapeutico: i Faraoni d’Egitto si dedicavano all’ascolto dei suoni della natura con l’esposizione al sole per il rilassamento e per la cura del corpo; i sacerdoti egizi ci hanno tramandato manoscritti sulla scienza del colore ancora oggi ritenuti di eccezionale scientificità; i medici giapponesi attraverso la visualizzazione dei colori insegnavano la respirazione; i medici dell’Antico Egitto erano soliti far bagnare nel fiume sacro gli ammalati avvolti in drappi colorati per sedare il dolore e il nervosismo (bianco) e indurre maggior forza (rosso).

In sostanza l’intero spettro della luce, con le sue vibrazioni, costituisce un efficiente veicolo di informazione energetica, tale da indurre e convogliare una certa oscillazione (vibrazionale) armonica, in accordo con lo stato di equilibrio delle nostre cellule, singoli mattoni dell’edificio umano (teoria dei biofotoni del dottor Popp). 

 


Come è possibile curare con il colore?

Il corpo umano è rappresentato da un sistema di “canali energetici” che nell’Agopuntura vengono chiamati “meridiani” la cui funzione è quella di condurre, trasportare, trasmettere energia in uno stato di equilibrio. I disturbi funzionali che conducono alla malattia sono soltanto gli effetti di problemi ben più profondi, che si radicano anche nell’ambito spirituale ed emotivo e che determinano uno squilibrio della corrente energetica vitale.

Ma com’è possibile che un colore possa emettere energia e che questa sia incanalata per mezzo di noi stessi (attraverso i recettori della pelle che inviano messaggi di comando al cervello) e dentro di noi nella giusta dose equilibratrice? Il supporto più importante dell’irradiamento dei biofotoni è il DNA, parte fondamentale della cellula in cui sono contenute le informazioni genetiche (la cui sede è rappresentata dai cromosomi) di un sistema biologico. Il DNA è una sorta di “antenna elettromagnetica” che, funzionando da stazione ricetrasmittente, assimila informazioni per inoltrarle alla nostre cellule, guidando ogni processo cellulare (e quindi tissutale e organico): i biofotoni rappresentano un vero e proprio linguaggio per la trasmissione in codice delle informazioni che regolano i rapporti intra e intercellulari.

L’emissione dei biofotoni è correlata a tutte le funzioni fisiologiche: le cellule sane emettono oscillazioni ordinate di luce mentre le cellule malate producono oscillazioni non ordinate, di conseguenza le oscillazioni caotiche di luce non trasmettono più informazioni corrette alle cellule vicine in quel momento, così allo stesso modo anche le reazioni biochimiche non funzionano più, perciò si possono sviluppare sintomi di malattia.

Messaggi di salute

La Cromopuntura è quindi una terapia cellulare in grado di inviare alle cellule, attraverso “pacchetti d’energia elettromagnetica”, messaggi di salute, “informazioni guida”, in modo tale che tutte le cellule del nostro organismo possano adempiere ai loro compiti in modo ottimale. Gli impulsi energetici della luce dei colori, eliminano le irregolarità nello stato vibrazionale delle cellule e quindi allontanano i disturbi funzionali e, in caso di malattie manifeste, aiutano l’intero sistema a riacquistare una certa qualità vibrazionale armoniosa.

Avvalorata dai numerosi studi scientifici che dimostrano l’influenza dei colori sul benessere psico-fisico,negli ultimi anni la Cromopuntura ha avuto un notevole sviluppo e un eccezionale riscontro sul sistema nervoso, sul sistema immunitario, sul sistema metabolico e in campo psicologico. La terapia con i colori interviene quindi nei processi biologici, amplificando o riducendo le reazioni enzimatiche, la respirazione cellulare e la trasmissione dei segnali nervosi. 

Le geniali intuizioni di Peter Mandel

La luce è il linguaggio “salutare” delle cellule e lo scoprire un metodo per correggere i disturbi e le anomalie di questo linguaggio che portano alla malattia è stata intuizione geniale di Peter Mandel. Mandel ha messo a punto la D.E.P.T (Diagnosi energetica dei punti terminali) metodo d’analisi antecedente il vero e proprio trattamento di Cromopuntura, trovando successivamente le fondamenta scientifiche di tale metodo nella teoria dei biofotoni ideata dal biofisico F. A. Popp, sopra descritta.

Secondo Mandel le virtù terapeutiche proprie dei colori vengono meglio comprese se si conoscono le caratteristiche di ogni colore usato nel suo metodo.

Qui di seguito vengono menzionate alcune delle caratteristiche principali di ogni colore proprie del metodo secondo Peter Mandel.

Rosso: la parola rosso è legata etimologicamente alla fonte della vita e al sangue, viene collegato all’amore, alla gioia e all’ira. È il colore del cuore, dei polmoni e dei muscoli. Rende loquaci, dinamici e passionali.

Blu: è un colore freddo simbolo della tranquillità e dell’infinito. Ci aiuta a trovare il centro di noi stessi. Gli corrispondono l’ipofisi e il sistema endocrino. Infonde silenzio e riservatezza.

Giallo: è un colore caldo. Rafforza il sistema ghiandolare, tonifica i nervi e stimola la capacità d’apprendimento. È il colore dell’emisfero cerebrale sinistro.

Verde: è indicato in tutte le malattie croniche, ad esempio pertosse e artrite.

Arancione: colore della serenità e dell’allegria. È indicato per contrastare l’insufficienza cardiaca. Stimola l’ambizione.

Viola: colore dello spirito, infonde forza psichica e stimola il sistema linfatico.

Turchese: infonde benessere, libertà e beatitudine. Rilassamento del respiro e decongestionamento della testa.

Verde luce: è il colore della bontà d’animo incondizionata e permanente. Nel verde luce dominano sicurezza e calma infinite.

Porpora: colore complementare del verde luce. Produce grazia, solennità e leggiadria. Indica l’essere interiore assoluto.

Rosa: infonde un amore particolare per la natura umana e reca in sé il segreto dell’elevazione.

La specificità di ogni colore e delle diverse zone del corpo prese in esame, colpisce l’individualità presente in ognuno di noi. Il termine “specificità” fa riferimento alla particolarità del focalizzatore del colore o penna (che irradia la luce colorata nelle zone descritte per il tempo di un minuto) il cui utilizzo giustifica il nome Cromopuntura per quell’ampia gamma di conoscenze biofisiche e olistiche che rappresenta questa straordinaria terapia.

 

Quando utilizzare la Cromopuntura

In tutte le forme d’ansia e paure immotivate; Insonnia; Stati d’insicurezza; Stati di depressione; Nevrosi con somatizzazioni; Disturbi asmatiformi; Malattie della pelle; Malattie infiammatorie ricorrenti; Disturbi digestivi; Emicrania e cefalea; Psoriasi; Artrosi; Artriti; Cistiti ricorrenti; Lombalgie; Sciatalgie; Stitichezza ostinata; Disturbi del sistema ormonale; Menopausa; Iperattività; Difficoltà d’apprendimento, mancanza di concentrazione e di coordinazione; Irrequietezza d’origine sconosciuta; Coliche del neonato; Enuresi; Coadiuvante nelle preparazioni sportive; Coadiuvante nelle diete; Coadiuvante alla preparazione chirurgica; Coadiuvante nelle cure odontoiatriche. La Cromopuntura si associa a: fitoterapia, omeopatia, musicoterapia, shiatsu, digitopressione, agopuntura, massoterapia. 


Che cos’è un colore?

E’ molto difficile trovare una risposta univoca a tale domanda, per questo deve essere ben chiaro che i colori non sono fenomeni unidimensionali, sia dal punto di vista degli effetti che producono sia dal punto di vista del loro significato: i colori sono come i suoni dei linguaggi arcaici delle terra, alcuni provocano in noi gioia o eccitazione, altri ci rilassano. Essi suscitano in noi sentimenti e attraverso di essi noi stessi ci esprimiamo, utilizzandoli come simboli che si inseriscono nella nostra vita quotidiana per giungere alla coscienza consapevole di noi stessi. Essi sono lo specchio e l’espressione della nostra anima.

 

 


La teoria dei biofotoni di Popp

Secondo il fisico Popp, l’energia elettromagnetica gioca un ruolo fondamentale nella sfera biologica. Tutti i sistemi viventi presenterebbero una debolissima emissione di “quanti energetici” che interessano i loro fenomeni vitali e perciò detti “biofotoni”, che si propagano alla velocità della luce.

La loro esistenza ci consente di comprendere l’elevato passaggio di informazioni dentro la cellula stessa e tra cellula e cellula, indispensabili per avviare il metabolismo, la crescita e la differenziazione cellulare. I “biofotoni” rappresentano così, nell’ambito della cellula e dei rapporti intercellulari, un vero e proprio linguaggio per la trasmissione di informazioni in codice. Secondo Popp, i biofotoni nascono nel nucleo cellulare, che funzionerebbe come una stazione radio che guida i processi cellulari attraverso l’emissione di un campo elettromagnetico. Questa “stazione radio” sarebbe anche in grado di ricevere ed elaborare i vari segnali elettromagnetici che giungono dall’esterno. 

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 36


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Categorie: Critica al Sistema Sanitario

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