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Grandi Opere: la diga delle Tre Gole

Marco Cedolin - 14/03/2008




Questo articolo è tratto dal CONSAPEVOLE numero 9

Le grandi dighe rappresentano, forse meglio di qualsiasi altra faraonica infrastruttura, l’ambizione di dominio dell’uomo moderno, che ha relegato la natura al ruolo improprio di “nemico” da soggiogare, sconfiggere, umiliare a proprio piacimento.

La diga delle Tre Gole che sorge nella provincia cinese dello Hubei e sbarra il flusso dello Yangtze (il grande fiume azzurro) è stata inaugurata nel mese di giugno 2006. Soprannominata “la Grande Muraglia” del terzo millennio è alta 185 metri (come la Torre Eiffel) e lunga quasi 2,5 kilometri. Una volta a regime, nel 2009, le sue 26 megaturbine produrranno 84,7 miliardi di kilowattora ogni anno (l’equivalente di una ventina di centrali nucleari) e forniranno circa il 10% della richiesta energetica del paese.
I lavori per la costruzione della diga sono durati 13 anni e la struttura si rivela talmente immensa da essere una delle pochissime costruzioni dell’uomo visibili dallo spazio. Il costo dell’opera, è raddoppiato rispetto alle previsioni iniziali fino ad arrivare a 21 miliardi di euro e rischia di salire ancora, prima che la struttura sia completamente funzionante.
L’invaso, che formerà un vero e proprio mare nel centro della Cina, si estenderà per quasi 600 km ed occuperà 1084 kmq di superficie con una profondità dell’acqua prevista di 175 metri.
Oltre allo scopo primario consistente nella produzione di energia, la diga delle Tre Gole dovrebbe anche costituire un rimedio alle frequenti piene del fiume e contribuire a migliorare la navigazione dello stesso: un complesso sistema di chiuse ed ascensori consentirebbe il passaggio di navi fino a 10.000 tonnellate di stazza.

Un fiume morente
Valutare tutte le ricadute negative dal punto di vista socio/ambientale derivanti da un mostro di cemento armato di queste dimensioni è un’impresa oltremodo ardua, tante sono le conseguenze della diga su un territorio immenso e sulla vita di milioni di persone.
Lo Yangtze, terzo fiume del mondo con i suoi 7.378 km di lunghezza, costituisce un bacino che accoglie il 12% dell’intera umanità e garantiva in passato il 70% dell’intero pescato cinese, mentre oggi questa percentuale si è più che dimezzata. A causa delle 46 dighe che ne costellano il corso e degli altissimi valori d’inquinamento (aumentati del 73% negli ultimi 50 anni) derivanti dalle centrali elettriche, dalle fabbriche alimentate a carbone e dalla frenetica navigazione, quello che veniva decantato come un “paradiso terrestre” ha ormai perso la maggior parte delle sue peculiarità. Sono scomparsi 800 laghi, l’85% delle foreste originarie non esiste più, le riserve di pesce sono diminuite del 75% e si sono creati problemi di potabilità dell’acqua in oltre 500 città.

Un esodo di sfollati
L’organizzazione internazionale “Friends of the Earth” definisce quella delle Tre Gole come la diga più distruttiva della storia e, analizzando le conseguenze presenti e future connesse all’opera, non si fatica a comprendere il perché di un giudizio così negativo.
A causa della diga 1.200.000 persone sono state sfollate con la forza dalle loro case, che ora giacciono sul fondo dell’invaso che ha sommerso 30.000 ettari di terreni coltivabili. Altri 800.000 abitanti saranno costretti ad evacuare nel corso del prossimo anno quando il livello dell’acqua aumenterà ancora. Per consentire il progetto 1.500 villaggi e 75 città sono stati abbattuti e sommersi dall’acqua, insieme a 1.300 importanti siti archeologici contenenti reperti vecchi di 6.000 anni.
Un vero e proprio esodo sta sconvolgendo il cuore del continente cinese: gli sfollati, in gran parte contadini, hanno perso la propria casa ed il proprio lavoro, senza ricevere in cambio alcuna indennità e si ritrovano oggi preda della miseria. Ogni protesta è stata soffocata con la repressione, molti contestatori, fra i quali la giornalista Dai Qing, sono stati imprigionati con l’accusa di propaganda sovversiva.

Inquinamento e sconvolgimenti climatici
Oltre alle questioni di ordine sociale, la diga delle Tre Gole ingenera tutta una serie di problematiche dal punto di vista ambientale e della sicurezza. A causa della frammentazione di un intero ecosistema il rischio di estinzione per moltissime specie, alcune delle quali uniche, è altissimo, soprattutto in una zona della terra ricca, come poche altre, di biodiversità.
Un problema di grossa rilevanza sarà costituito dall’accumulo di una parte dei 530 milioni di tonnellate di sabbia e rocce che annualmente scorrono attraverso le Tre Gole. Tale accumulo, sotto forma di fanghi, rischierà di mettere a repentaglio sia la stabilità della diga, che il corretto funzionamento delle turbine. Fino ad oggi non è stata prevista al riguardo alcuna contromisura volta a tenere sotto controllo i rischi.
Nel fiume Yangtze vengono inoltre riversati, senza controllo, gli scarichi di decine di città, migliaia di fabbriche e milioni di abitazioni: si tratta di migliaia di tonnellate di sostanze tossiche ed inquinanti. La diga, rallentando il corso del fiume, favorirà l’accumulo dei rifiuti e delle sostanze altamente nocive, trasformando in breve tempo l’intero bacino in una vera e propria fogna a cielo aperto, emanante miasmi venefici e con il rischio di devastanti epidemie.
Le enormi proporzioni del bacino che si verrà a creare, equivalenti in tutto e per tutto a quelle di un vero e proprio “mare” determineranno secondo gli esperti uno stravolgimento climatico dell’intera area. Le temperature stagionali saranno più basse d’estate e più alte d’inverno di almeno 2 gradi e cambierà il regime delle precipitazioni con conseguenze rilevanti e imprevedibili sull’equilibrio dell’intero ecosistema.

Fanta-ingegneria: una diga costruita su una faglia
Estremamente allarmanti sono i problemi di origine geologica: la diga è collocata sopra ad una faglia ed è pertanto soggetta ad un grave rischio sismico. Rischio che potrebbe essere amplificato dall’enorme peso dell’invaso che, secondo gli esperti sismologici, sarebbe in grado di alterare gli equilibri geostatici dell’intera regione. Un primo segnale in questo senso potrebbe essere rappresentato dalla scossa di grado Richter 5,7 che ha colpito la regione dello Jiangxi il 20 novembre del 2005, causando 15 vittime e la distruzione di migliaia di case.
Secondo le parole del botanico cinese Hou Xueyu l’area di riempimento sarebbe soggetta a frequenti frane e valanghe di fango e oltre 214 punti si rivelerebbero potenzialmente pericolosi. Il geologo Fan Xiao, dopo aver effettuato un sopralluogo ha evidenziato la pericolosità della frana di Shuping, costituita da 23 milioni di metri cubi di terra e rocce che rischiano di abbattersi a monte della diga sulla sponda sud.
La diga delle Tre Gole (che già al momento dell’inaugurazione presentava allarmanti fessure nella struttura) ed il suo immenso bacino hanno dimensioni talmente imponenti da far si che l’eventualità di un suo crollo per effetto di un cataclisma naturale, di un attacco militare o terroristico o di un cedimento strutturale, causerebbe un’ecatombe di proporzioni gigantesche, superiori a quelle di un bombardamento nucleare: si stima la morte oltre 100 milioni di persone.

 

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Categorie: Economia delle Grandi Opere




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