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Leggere un libro può cambiarti la vita?

Sì, quando parla di scelte, di relazioni, di partecipazione, delle conseguenze delle nostre azioni, come Cross Roads di Paul Young

- 07/07/2014




W. Paul Young, autore del libro Cross Raods – che è già un best-seller negli Stati Uniti e sta per uscire in Italia presso le Edizioni Verdechiaro – è un uomo estremamente semplice e disponibile, al quale il grande successo delle sue pubblicazioni non ha certamente dato alla testa.

Il suo primo libro, Il rifugio, del quale solo negli USA sono state vendute 18 milioni di copie, arrivò quasi per caso, e il primo a stupirsene fu proprio lui, che inizialmente ne aveva stampate appena 15 copie per i familiari e gli amici più cari.

Approfittando della sua gentilezza, gli abbiamo chiesto un’intervista che ci ha subito concesso.

 
 

Nei suoi libri i personaggi sembrano reali e vivi al punto che ci si affeziona a loro e si percepisce chiaramente l’amore che esprimono: come riesce a trasferire tutte queste sensazioni nelle pagine dei suoi libri?

Paul Young: Forse in me c’è qualcosa di italiano. Il vostro è un paese di artisti, poeti, cantanti e musicisti che trasformano le emozioni in arte, parole e musica.

Io credo di essere per natura un traduttore, ovvero qualcuno che interpreta le idee e le emozioni in modo da renderle accessibli agli altri. E queste caratteristiche di cui scrivo sono rappresentate da persone reali che vivono e sognano, eccetto il personaggio di Cabby in Cross Roads che è reale al cento per cento. È un ragazzo reale (affetto dalla sindrome di Down, N.d.R.) che io colloco all’interno di una fiction e che si ispira a un ragazzo che realmente esiste e che si chiama Nathan Vredevelt.

Come è cambiata la sua vita dopo il grande successo del suo primo libro Il rifugio?

Non è cambiato niente di veramente importante, tipo la mia famiglia, gli amici, i significati e gli scopi della vita.

Adesso abbiamo una Fondazione con la quale aiutare gli altri, viviamo in una casa che abbiamo acquistato invece che in una casa in affitto. Io viaggio di più e parlo, questi sono i cambiamenti.

La benedizione più grande è stata avere accesso al terreno sacro delle storie di vita altrui. Questo è un grande onore.

Il suo rapporto con Dio così confidenziale e affettuoso è un dono che le viene dalla sua famiglia?

Questa è una domanda importante. Per molti di noi la famiglia è il crogiuolo all’interno del quale noi sperimentiamo la trasformazione.

La mia infanzia non si è svolta all’interno di una famiglia che sapeva veramente amare. Ognuno dà il contributo che è capace di dare e i miei non avevano molto da portare. Non possiamo donare quello che ci è stato rubato. Sposarsi, avere figli e ora nipoti, essere coinvolto in una grande amorevole famiglia… tutto questo ha cambiato la mia vita.

Io credo che gran parte della nostra visione di Dio derivi dai rapporti familiari e culturali nei quali siamo cresciuti. I nostri guai vengono dalle relazioni, ma anche i processi di guarigione e trasformazione vengono dalle relazioni.

Cosa crede che ognuno di noi possa fare per dare un contributo al ritorno della pace e della collaborazione sulla terra?

Nessuno di noi individualmente ha il potere di risolvere problemi di portata mondiale, ma non credo neppure che nessuno di noi sia chiamato a farlo. Quello che possiamo fare è contribuire e partecipare.

Io credo che ogni essere umano abbia un valore, io credo che “tu” valga e che le scelte che fai ogni giorno all’interno della tua abituale routine cambino il cosmo, o a livello dannoso, o a livello positivo praticando il perdono, l’integrità, l’onestà, l’amore oblativo; gradualmente tutto questo diventerà una sinfonia di trasformazione sia per noi individualmente sia per la comunità.

Ama Dio, ama tua moglie, ama tuo marito, ama i tuoi figli e i tuoi vicini e ama anche il tuo nemico.

Abbandoniamo le nostre divisioni religiose e il nostro senso di superiorità e mettiamoci a disposizione del prossimo.

Fai le cose giuste e belle. Perdona e chiedi di essere perdonato.
Smetti di agire in segreto. Rifiuta di maltrattare le donne e i bambini.

Ognuna di queste scelte cambia il cosmo.

Cosa ama di più della vita?

Se mi chiedessi quale dei miei sei figli amo di più, risponderei: “Quello al quale sto pensando in questo momento”. Nella vita ci sono molte cose da amare e molte cose che fanno soffrire. Dobbiamo imparare a celebrare il miracolo e la bellezza della creazione.

Io credo che Dio abbia un alto concetto dell’umanità e io sto imparando a partecipare a questa comprensione della Verità di cui siamo parte. Il mio rapporto con Gesù è il centro della mia vita. Da questo punto centrale ho imparato ad amare in modo migliore e più profondo.

Come vede il futuro dell’umanità e del pianeta?

È tempo di riconoscere che non siamo in grado di capire, ma che siamo desiderosi di imparare, di aprire le nostre mani invece di chiuderle, di abbandonare ogni gerarchia di valori che cataloga le nostre differenze come base del rispetto.

È tempo di trasformare le armi in strumenti utili, è tempo che la giustizia conforti e guarisca invece di punire ed emarginare. È tempo che i poteri si esprimano in semplici e individuali atti di umiltà e gentilezza. È tempo di rispettare la storia e la civiltà altrui come qualcosa da proteggere e di cui si deve far tesoro. È tempo di porre fine alla violenza del cuore e della mente, al pari di quella delle mani.

È tempo di cominciare a sognare… insieme!

Cosa vorrebbe che si portassero dentro al cuore le persone che leggeranno Cross Roads?

Non dico mai a nessuno quello che “dovrebbe” fare. Invito soltanto a leggere la storia e a discuterne con le persone che hanno letto il libro. Cross Roads è una storia che suscita molte domande.

Non amo parlare di “lezioni di vita”, piuttosto desidero ampliare gli orizzonti e insegnare a cercare di capire che cosa Dio vuole comunicarci.

Detto questo, nel libro ci sono temi importanti, come il valore dell’esistenza individuale, di un Dio che è sempre buono indipendentemente da come noi lo percepiamo, di un Dio che è partecipe con grande rispetto e amore di ogni dettaglio della nostra vita indipendentemente dalla nostra capacità di aderire a un credo religioso. Vorrei che divenissimo tutti persone che credono che la vita è più grande della morte!

Leggere un libro può cambiare una vita?

I libri possono certamente essere parte di un processo di cambiamento e possono realizzare una trasformazione del cuore della gente, e poi la gente cambia il mondo, anche se in maniera minima.

Nessun passo avanti verso Dio, verso il bene, la giustizia, la bellezza, il perdono e la grazia è insignificante. Ognuno di noi è importante per Dio, per i propri simili, per me.

Grazie Mr. Young, adesso la conosciamo meglio e siamo più pronti a immergerci nella lettura del suo nuovo libro!

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 37


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Categorie: Crescita Personale

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