Lo yoga di YOGANANDA

Portare CORPO, MENTE, ANIMA in uno stato di GIOIA

Jayadev Jaerschky - 26/09/2016

«La disciplina corporea dell’Hatha Yoga ha il solo scopo di preparare il veicolo fisico per l’avvento della crescita spirituale». Paramhansa Yogananda

Secondo gli insegnamenti yogici, ci sono tre istinti fondamentali in ogni creatura vivente: Sat, Chid e Ananda.

1. Sat significa “esistenza”. Vogliamo vivere, a tutti i costi: per questo il nostro primo istinto è la sopravvivenza;

2. Chid è la “coscienza”: c’è un innato desiderio di essere coscienti, consapevoli;

3. Ananda vuol dire “gioia”. Istintivamente ognuno di noi vuole essere felice ed evitare il dolore.

Ci piace amare, perché ci dà profonda gioia. Ci piace appagare i desideri, perché lì cerchiamo la gioia. Ci piace fare un lavoro adatto a noi, perché questo ci dà una sensazione di gioia. La ricerca della gioia in verità è l’impulso nascosto che sta dietro ogni nostra decisione importante nella vita. Eccoci arrivati al tema di questo articolo: Ananda… la gioia. In verità la gioia rappresenta la filosofia più sana e saggia della vita. La domanda è: come faccio a essere davvero felice? Se mi guardo in giro, chi conosco che è veramente felice? Qual’è il suo trucco? Qual’è la chiave universale della felicità?

La risposta yogica è questa: la gioia sta dentro di noi e deve quindi essere trovata nel profondo del nostro essere. La felicità è una scelta, innanzitutto. È un modo di vivere, una decisione. È come un muscolo che possiamo allenare in tutte le circostanze. “Dentro posso coltivarla e trovarla!”.

La felicità è dentro di noi

La nostra società materialistica predica però l’esatto opposto: devi avere, devi raggiungere, devi vincere per essere felice; devi guardare fuori per la tua felicità. Questa è una grande bugia e non funzionerà mai. La matematica è questa: più materialismo = più depressione. Noi impariamo, di solito, i valori materialistici già da bambini, in TV, a scuola: veniamo indirizzati verso i soldi, la sensualità, la competizione, sfruttiamo la natura e gli animali per produrre di più, impariamo l’importanza dell’apparenza, di una vita superficiale, gli obiettivi esteriori. La gioia, invece, è la preziosa pepita d’oro dentro di noi. Si tratta di una cosa semplice. E si tratta di una pratica, qualcosa che possiamo sviluppare consapevolmente.

Questo ci porta all’essenza del libro Lo Yoga di Yogananda, che presenta uno stile di yoga basato sugli insegnamenti del grande Maestro indiano, Paramhansa Yogananda, autore della famosa Autobiografia di uno yogi.

Scegliere la felicità

Come fare? Il primo passo è “sceglila”, poi “praticala”. Secondo Yogananda – e altri grandi maestri – nello stato incarnato viviamo una triplice esistenza: in corpo, mente, anima. Questi tre livelli non possono essere separati tra loro e devono essere nutriti per poter fiorire.

Molti dicono: “Voglio essere felice, allora faccio qualcosa per il mio corpo”, ma se non nutriamo anche la mente, trasformando i nostri pensieri dannosi, e trascuriamo l’anima, non potrà mai funzionare. Il risultato sarà deludente.

Altri invece lavorano esclusivamente sulla mente, con metodi psicologici e sistemi per guarire la vita emotiva, ma se non nutriamo anche il corpo e l’anima, come può funzionare? Il corpo non curato diventa teso, debole, e questo avrà un effetto negativo sulla nostra mente. Quindi la pratica della felicità sta in un lavoro equilibrato nel corpo, nella mente e nell’anima.

L’Ananda Yoga

Ananda Yoga”, uno stile di Hatha Yoga particolare che applica gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda.

Per il corpo insegna le posizioni yoga corrette, lente, consapevoli, abbinate al respiro. Risulta, come spiega Yogananda, la perfetta salute: “Chi pratica queste posizioni troverà il proprio corpo in condizioni perfette”. Egli stesso aveva fondato una scuola in India, dove aveva codificato 84 asana. Ogni asana, praticata correttamente è un dono di felicità fisica.

L’Ananda Yoga prevede poi una pratica importante per la mente: le affermazioni. Ogni posizione esprime uno stato mentale: ad esempio l’albero (Vrikasana) esprime la calma e la centratura, perciò si ripete mentalmente: “Sono calmo, sono sereno”. In altre parole, durante l’Ananda Yoga permeiamo il nostro cervello (che è molto plasmabile!) con messaggi positivi e di conseguenza la nostra vita diventa più felice.

Infine, come facciamo a nutrire la nostra terza dimensione, l’anima? Nel libro troviamo una risposta. Ogni postura diventa un’espressione della nostra anima, che gli yogi chiamano “il Sé”. Questo nostro Sé è divino e contiene le qualità più pure e belle. Si cerca prima di percepirlo, poi di manifestarlo nel mondo, nella vita quotidiana, cercando di rimanere sempre più in contatto con l’anima per poter vivere non secondo il nostro ego, ma secondo la parte più elevata in noi.

Il libro Lo yoga di Yogananda, seguendo la tradizionale via yogica, presenta l’antico percorso di Patanjali, il padre dello yoga. Passo dopo passo insegna a salire su una scala di otto pioli. I primi due sono gli atteggiamenti che ci rendono interiormente puri e felici (yama e niyama). Seguono asana, la posizione stabile; pranayama, il controllo dell’energia; pratyahara (interiorizzazione), dharana (concentrazione interiore), e dhyana (meditazione). L’ultimo piolo si chiama samadhi ed è l’estasi, la felicità più grande possibile e immaginabile. Proviene da dentro, dalla nostra parte essenziale, divina, in contatto con la Coscienza Universale.

Questo è Ananda nella sua forma più pura: l’oro della spontanea e continua felicità. È uno stato raggiungibile, per tutti noi, facendo un passo dopo l’altro (con tante cadute naturalmente, ma questo è normale). Lo Yoga di Yogananda ci mostra una via positiva, fattibile ed efficace.

Buona pratica e buona vita felice!

Il Nuovo Numero di Vivi Consapevole!

Ecco come ottenerla:

In Omaggio acquistando su Macrolibrarsi.it, ricevi gratuitamente la rivista per ogni ordine effettuato fino ad esaurimento scorte, poi riceverai il pdf.