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ECOLOGIA OLISTICA: l’arte di innaffiare

Per vivere con qualità superiore la propria vita

Tatiana Taglia - 10/07/2007




Dal Consapevole n.6

“... se la natura è ordine, è perfezione, è “in se” naturistico, e se la nostra “anima” è il mondo della vita, è il mondo della natura, l’elemento base, l’epistema, allora entrare in rapporto, in osmosi con la natura, significa entrare in rapporto con il proprio in sé”. Tutto questo è “ecobiologia olistica”(1): ma che cosa significa? Eco: vuol dire casa, ambiente. Biologia: sta per conoscenza della vita organica. Olistico: intero, armonico.
L’ecobiologia olistica, intesa proprio come un insieme di più cose ordinate e sincrone, insegna a saper vivere con qualità superiore la propria vita, insieme con l’ecosistema naturistico. Insegna quindi a saper connettere il macrocosmo vivente con il nostro microcosmo quotidiano, propone di saper costruire senza distruggere, di usare edilizia, energia organica e una confortevole bioarchitettura secondo logistica di sanità del corpo, e trasparenza viva con la natura.

Capire attraverso il saper fare

Cercare di capirne il significato a livello teorico, non porta certo a quello che veramente è il significato vero, profondo: solo l’esperienza pratica, solo “saper fare”, ti aiuta a capire veramente.
“Prima divieni, poi capisci”. Si può iniziare, un po’ per divertimento e un po’ per relax, ad innaffiare un piccolo orto, un giardino; tutti i giorni, tutte le sere, dopo la giornata di lavoro, non appena il sole inizia a calare, ci si reca nel luogo scelto, per “adempiere” mansione e interazione col divenire naturistico dei semi e degli ortaggi.
Ogni giorno che passa, ci si sente più responsabili nel fare questa azione, si capisce che non è un gioco: con la natura non si scherza. Bisogna cercare di capire che cosa questa azione può ridare, in che modo si può fare al meglio del proprio possibile, perché “nella misura in cui faccio questo, vengo costruito” .
Il semplice innaffiare è un’arte, non puoi farlo tanto per fare; mentre lo fai, capisci ad esempio quanta acqua vuole quella specifica pianta e in che modo vuole essere innaffiata, perché ogni pianta è distinta e diversa dalle altre.
Capisci che quella pianta, quella terra, quella pietra, sono mondi perfetti. La natura è pulita, è ordine imperturbabile, non ti sta a giudicare, non ha nessuna morale. Quando arrivi in quel luogo, arrivi con i tuoi problemi, con il tuo lavoro, con i tuoi stereotipi, ma lei, la natura, rimane li, sembra quasi dirti “se tu mi aiuti, io aiuto te”. Dopo un po’ che inizi a dare quello di cui ha bisogno, facendolo con amore, con pazienza, con una forma di disponibilità interiore, la mente inizia a placarsi, tutto quello che pensavi, inizia a diventare relativo, l’unica cosa che ti interessa veramente sei tu e il luogo, sei tu e il tuo in sé. Vuoi capire quindi quello di cui quella pianta, quella terra, hanno bisogno; inizi così a togliere quelle erbe intorno che la soffocano, la danneggiano, quel sovrappiù non funzionale. È un progetto pratico, che deve avere una corrispondenza con il gioco della natura, in quel posto: mentre lo fai, inizi a capire quello di cui tu hai bisogno, inizi ad apprendere come salvaguardare le azioni migliori della tua vita. Imparando a togliere le cose superflue, impari anche ad estirpare certi atteggiamenti mentali, certe situazioni non funzionali alla tua identità. Imparare a lavorare la terra, saperla contattare, seminare, toccare, significa apprendere dalla terra, perché questa ci offre la prima forma di pedagogia. Saper mettere il seme nel luogo giusto, piantare un albero nel momento opportuno, irrigare, zappare, distinguere l’erba buona da quella cattiva, significa gestire in modo pratico la propria interiorità. Pulire, toccare la terra, significa avere contatto con la vita che è, significa ossigenarsi di questo ordine che è la natura. Quando si è sereni e tranquilli nei confronti della Terra, si inizia a sperimentare il contatto con se stessi, con la propria “anima”, perché nel mentre si cerca all’esterno cosa fare, in realtà si sta facendo una ricerca interiore; mentre ci si struttura con la terra, specificandola a proprio servizio, ci si nutre di potere. Ho bisogno della terra perché tramite essa mi realizzo psicobiologicamente. Ecobiologia quindi significa sapermi inserire dentro il progetto già operativo di ciò che è la natura; si ha la possibilità di mantenersi in un’attivazione costante di vitalità, sia come ricostituente, che come disposizione in progress. Attraverso l’ecobiologia olistica, si acquisiscono nuove conoscenze su come capire il ciclo vitale tra natura e uomo, come saper coniugare le esigenze di cibo, le esigenze della casa e dei vestiti in un ordine continuo e aperto alla riciclicità, sempre reversibile e interattiva.
L’importanza quindi di avere cibi puliti nella stagione appropriata, la coltivazione di un proprio orto stagionale dove operare e collaborare in stretto rapporto con la Madre Terra, che produce fiori, frutta cibo e delizie di salute e di cura. Bisogna mettere insieme questi tre elementi: uomo; ambiente; natura, amica universale del vivente qui e adesso.

1) Estratta dal pensiero scientifico dell’Acc. Prof. Antonio Meneghetti inserito nel sito www.filosofia-ambientale.it nell’agosto 2005.

L’AUTORE
Tatiana Taglia
Imprenditrice, Consulente Aziendale, Presidente società Artel S.r.l.(Azienda Recupero Turismo Eco-biologico Livori)
Borgo San Benedetto Lizori – 06042 Campello Sul Clitunno (PG)
tatiana@aeconomicus.it - www.artelizori.it
ARTEL organizza giornate o periodi più lunghi, di studio e pratica, relative all’arte, alla psicologia, alla conoscenza dell’identità naturistica e storica dei luoghi, al saper decantare le spontaneità estetiche, emotive e gustative del posto. È un’azienda pratica strumentale che unisce il benessere integrale della natura con il benessere interiore, in un luogo storicamente privilegiato.

TRA ORTI E GIARDINI
Associazione Il Giardino degli Aromi
via Ippocrate 45 – 20161 Milano
tel. 0266203319 fax 0266280261
ilgiardinodegliaromi@virgilio
ilgiardinodegliaromi@libero.it
Un gruppo di donne con esperienza di coltivazione e raccolta di piante aromatiche e officinali ha costituito l’associazione Il Giardino degli Aromi nell’aprile 2003 a Milano. La sede è nel bellissimo parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, in via Ippocrate 45.
In un angolo del parco è stato realizzato con metodo biologico un orto botanico con piante aromatiche e officinali: il disegno dell’orto è un mandala, al cui interno un sentiero di ghiaia riproduce l’ideogramma cinese che rappresenta l’umanità. L’associazione organizza seminari per il pubblico sulla coltivazione delle piante aromatiche e il loro uso, consulenze su progettazione di giardini, orti e di riqualificazione ambientale e manutenzione di terrazzi e piccoli giardini.
Il Giardino è inoltre centro di documentazione e consultazione sulle piante aromatiche e officinali e sulle piante spontanee.

Fondazione Le Madri
Loc.Farnia, Via Porto 4 ROLO (RE)
www.fondazionelemadri.it
La Fondazione Le Madri organizza periodicamente corsi di “Orto-Giardino terapia”:
corsi introduttivi alla terapia dell’essere umano attraverso il lavoro della terra, con la vita delle piante e degli animali, secondo le concezioni dell’agricoltura biodinamica.
Lavorare la terra e prendersi cura del mondo naturale in questa visione allargata, diventa una vera e
propria forza terapeutica, capace di portare equilibrio. Il corso si rivolge a terapisti, operatori di comunità, agricoltori e guide di aziende didattiche, dirigenti di
aziende agricole, insegnanti, giardinieri, agli amanti del verde e a tutti coloro che lavorano per la salute della terra e dell’essere umano.

 

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Categorie: Ecologia e Localismo,Ambiente


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