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La Democrazia è Viva!
Dalla Svizzera alla Baviera, dagli USA all’Italia: i risultati positivi della partecipazione attiva e diretta dei cittadini alle gestione della cosa pubblica

Paolo Michelotto

Tratto dal Consapevole 19

In quanto uomo e cittadino vorrei la migliore delle società possibili. Per ottenere questo non occorrono rivoluzioni, ma basta prendere esempio dalle migliori pratiche ed esperienze che, nel mondo, rendono la democrazia viva e funzionante. Non sono molto conosciute, ma esistono. Dove i cittadini hanno diritto di far sentire la loro voce e di decidere, lì c’è la vera democrazia. Svizzera, Danimarca, Baviera, California, Brasile, ovunque c’è qualche idea buona, si può studiare e cercare di applicarla qui da noi.
Il mio impegno per la democrazia vera è fondato sulla convinzione che se i cittadini non interverranno direttamente nelle decisioni del proprio mondo, superando gli interessi economici oggi imperanti, andremo rapidamente incontro all’autodistruzione ambientale, economica e sociale. E sono profondamente convinto che i cittadini siano saggi e capaci di amministrarsi al meglio.
Vediamo insieme qualche esempio relativo a come la democrazia potrebbe funzionare meglio, con maggiore profitto e beneficio per tutti.

Arte o salute?
Immagina di abitare in una cittadina italiana di provincia in cui un artista di fama internazionale ha prodotto alcune delle sue performance e che grazie a queste la località sia stata menzionata in molte riviste e sia uscita dal buio mediatico nazionale. Per ricompensare l’artista le autorità cittadine decidono di acquistare una sua opera per esporla nel locale museo. È una spesa notevole per la cittadina. Alcuni abitanti protestano sui giornali locali, perché dicono che l’ospedale ha bisogno di rinnovamento ed è meglio spendere lì i soldi, se ci sono.
In questa ipotetica cittadina si infiamma il dibattito, arrivano altre lettere “pro e contro” ai giornali; qualcuno affigge dei fogli fotocopiati sui pali della luce; viene fatta qualche domanda di attualità e qualche mozione da parte dell’opposizione in consiglio comunale; nei bar qualcuno ne parla; qualche associazione più attiva ne discute in assemblee, all’inizio affollate e poi sempre più deserte e poi lentamente la cosa si spegne. E il quadro viene infine acquistato. Con risentimento di una parte dei cittadini che non approvano l’operato di chi governa la città, e con gli amministratori convinti di saper “guardare più avanti” e di aver operato per il bene comune.

Dove i cittadini hanno diritto di far sentire la loro voce e di decidere, lì c’è la vera democrazia. Svizzera, Danimarca, Baviera, California, Brasile, ovunque c’è qualche idea buona,
si può studiare e cercare di applicarla qui da noi

Passiamo ora alla realtà. Siamo in Svizzera, a Riehen, una cittadina di 20.000 abitanti del Cantone Basilea. Nel 1998 l’artista Christo e Jeanne-Claude si esibirono nella “impacchettatura degli alberi”. Per questo motivo Riehen viene citata dalla stampa nazionale svizzera. L’amministrazione decide che per ricompensare questo fatto avrebbe acquistato un quadro di Christo, del valore di circa 200.000 euro da esporre nel museo locale. Sui giornali cominciano ad arrivare lettere contrarie a questo acquisto, qualcuno propone di spendere quei soldi per ristrutturare l’ospedale. Si dibatte, un gruppo di cittadini si organizza, si costituisce in comitato e decide di iniziare a raccogliere firme per mettere a referendum questa scelta.
Le firme non devono essere autenticate da autorità, semplicemente i cittadini allestiscono dei banchetti nei giorni di mercato ed esse vengono controllate a campione dall’ufficio elettorale dopo la loro consegna. Si discute appassionatamente della cosa, si forma un comitato per l’acquisto e uno contrario. La questione viene sviscerata in ogni suo aspetto: economico, culturale, turistico, artistico, di sviluppo futuro. Arriva il giorno del referendum (che non prevede il quorum) e la popolazione decide a maggioranza che è meglio spendere i soldi per l’ospedale. Il sindaco non condivide, ma accetta la scelta. Le passioni sbolliscono, ognuno si occupa di altre cose, è avvenuto un semplice passaggio democratico. I cittadini sono soddisfatti, le autorità riconoscono che la maggioranza dei cittadini voleva una scelta diversa: anche l’artista, pur amareggiato, accetta la decisione.

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Consapevole 19 aprile/giugno 2009

Democrazia partecipativa
Dove (e come) i cittadini possono decidere su:
territorio, ambiente, salute, tasse, economia, lavoro, futuro


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