Stage intensivo con Antonio Bertoli: il mondo dei tarocchi. Gli arcani maggiori

Sabato 13 e Domenica 14 settembre 2014 - Cesena, Mosaico Suite Hotel




Stage intensivo di Tarocco sugli Arcani Maggiori con Antonio Bertoli, volto a conoscere i significati di ogni carta e ad apprendere le loro modalità di relazione. 

Cos'è il Tarocco, dove nasce? E' vero che predice il futuro? O si tratta di un gioco di carte caricato, in buona o cattiva fede, di significati esoterici?

Il Tarocco è tutta una castroneria, roba da maghi e cartomanti, indovini, zingari, new age, sette esoteriche, gente che più o meno si è bevuta il cervello? Direi proprio di sì: i maghi e i cartomanti, così come il new age e i millantatori dello "spirito", praticano un Tarocco che è pura cialtroneria.

Indipendentemente dalla sua origine, di cui in realtà si sa ben poco, il Tarocco ha tanto a che vedere con la previsione del futuro, quanto ne ha con le previsioni del temop. Né d'altronde ha niente a che vedere con l'antico Egitto, gli ebrei e la tradizione esoterica che gli si è voluto affibbiare e di cui si continua ad ammantarlo ancora adesso.

Quando si predice il futuro ad una persona, qualunque sia il mezzo che viene utilizzato, si pratica un esercizio di potere che non ha nulla a che fare con la comunicazione tra esseri umani e con l'amore che sempre dovrebbe accompagnare queste relazioni (una predizione, anche se ben intenzionata, è sempre una presa di potere sulla vita dell'altro ed è dunque, sempre, un fatto negativo). Quasi due secoli di menzogne e di deviazioni sul Tarocco, cui la televisione e i vari millantatori che ci sono in giro hanno aggiunto ulteriore cialtroneria, hanno occultato la sua vera utilità, importanza e significazione.

La vità è una rete di casi fortuiti, di casualità che si intrecciano con la razionalità dell'esistenza e spesso ci sorprende. Questa rete è in realtà solo apparentemente casuale: esiste infatti una sincronicità che orchestra glui avvenimenti come in una danza meravigliosa - la danza della realtà, come l'ha chiamata Alejandro Jodorowsky. Secondo il fatto di crederci o meno, questa danza può diventare felice oppure macabra, può fare la felicità della nostra vita o la nostra completa depressione.

Il Tarocco è compartecipe di questa sincronicità e se ne avvale al massimo livello: non si tratta di casualità ma di "casualità oggettiva" -usando una definizione surrealista-, nel senso che il nostro inconscio è sempre e costantemente collegato all'inconscio collettivo: esso è infatti uno dei mezzi più efficaci per avvicinarsi ad esso perchè rappresenta una forma aperta simbolica collegata all'inconscio e parla il suo linguaggio in termini prettamente visivi, basandosi su archetipi fondamentali.

Partecipe della "casualità oggettiva" e dell'inconscio collettivo, il Tarocco funge da catalizzatore per fotografare il presente in piena chiarezza, per evidenziare lo stato attuale della situazione di una persona nei suoi più intimi e segreti meandri personali e di vita.

Non divina il futuro, se ne tiene anzi molto alla larga: basandosi su un'essenza archetipica, il Tarocco rivela ciò che è latente, vale a dire un'evidenza che attende una messa in evidenza, ci fa rendere conto della nostra situazione attuale, da dove proviene e verso dove è indirizzata. Per questo esso rappresenta in primo luogo uno strumento estremamente utile di comprensione e di elevazione di coscienza, di evoluzione e di indagine, una specie di test psicologico accelerato o di fotografia psicologica del profondo in tempo reale.

Unitamente alla psicogenealogia, il Tarocco ci rimette in comunicazione con l'inconscio, sfaldando le fitte incrostazioni che lo ricoprono: quelle familiari, sociali, culturali, religiose. E ciò facendo rivela l'enorme potenza dell'inconscio come vincolo e come potenzialità al contempo.

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