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A tavola senza capricci

6 strategie vincenti per migliorare il rapporto di tuo figlio con il cibo

Antonio Panarese e Roberta Cavallo - 27/07/2014




Se il momento del pasto è un a vera e propria lotta all’ultimo boccone, se i capricci a tavola sono infiniti e diventano il centro dell’attenzione di tutta la famiglia, se una sola merenda non basta mai, se le richieste di patatine e merendine sono continue, se mangiare da soli è un traguardo non ancora raggiunto in età scolare, è davvero giunto il momento di chiedersi che cos’è che non va nel rapporto tra nostro figlio e il cibo. O meglio, la domanda da farsi è quale partita genitori e figli stanno giocando tramite il cibo.

Finché il cibo si porterà al collo l’etichetta con scritto “Vieni che ti appago, prendimi che ti soddisfo, masticami che ti tolgo lo stress, ingurgitami che ti tolgo la malinconia”, che possibilità abbiamo di creare le basi per una sana educazione alimentare per i nostri figli?

È bene riflettere seriamente sul ruolo affettivo e di compensazione che diamo al cibo e prenderci del tempo per rivalutarlo.

Che cosa puoi fare se desideri che i tuoi figli abbiano un buon rapporto con il cibo e che amino i cibi salutari?
Ecco qui di seguito sei indicazioni che possono aiutarti da subito nella relazione con tuo figlio e nel suo rapporto con il cibo.

1) Evita da subito o limita il più possibile il cibo manipolato industrialmente

e tutto ciò che è pieno di sostanze di sintesi come i conservanti chimici, perché alterano il senso del gusto e non fanno più percepire il reale sapore del cibo vegetale e salutare. Ecco perché sempre più bambini rifiutano frutta e verdura: non ne sentono più il vero sapore.

Ricordati sempre che è l’esempio dei genitori quello che prevarrà sul bambino negli anni successivi, se il rapporto con i genitori è armonico.

2) Abituiamoci noi stessi per primi ad avere un buon rapporto con il cibo,

neutrale e disidentificato da valori affettivi e di compensazione. Solo così potremo trasmettere un buon messaggio a nostro figlio, che, come sai, impara imitandoci.

3) Riempi di coccole, amore, attenzioni, affetto, ogni istante che puoi passare con tuo figlio.

Se questi momenti sono pieni e di alta qualità, non avrà bisogno di chiedere merendine e “pasticci” dolci a pasto o fuori pasto per compensare la mancanza d’amore e dolcezza (perché di questo si tratta).

4) Evita di accendere troppo la tv

e soprattutto evita di sintonizzarti su canali dove pullulano le pubblicità di giocattoli e merendine. Oltre che attivare nell’immediato i recettori del piacere e quindi facendoci venire subito il languorino, sono piene di messaggi subliminali che si fissano nel subconscio del bambino e che continuamente cercano di venire a galla modificando la reale sensazione di fame e filtrandola attraverso l’immagine della pubblicità.

5) Cerca il più possibile di cucinare cibi gustosi e semplici

in modo da ripristinare il senso originario del gusto, troppo spesso alterato dagli ingredienti artificiali del cibo spazzatura.

Solo così tuo figlio potrà tornare o iniziare ad apprezzare i sapori sottili dalle sfumature delicate, tipici degli alimenti vegetali e in generale di un cibo salutare.

6) Coinvolgi spesso i tuoi figli nella preparazione del cibo e della tavola.

Con le mani in pasta è più facile rendersi conto di che cosa è il cibo, da dove arriva e che profumo ha: tutti i sensi vengono coinvolti e si riattivano giorno dopo giorno. Altrimenti assistiamo (arrabbiandoci con torto) a un atto passivo dell’alimentarsi in cui nostro figlio passa dai compiti o dal divano alla tavola, nutrendosi di un qualcosa con cui non ha instaurato nessun tipo di legame, verso il quale non ha conoscenza e familiarità.

Si trascorrono piacevoli e divertenti ore a preparare tutti insieme la pizza per esempio, il pane, i dolci, a preparare piatti di verdura e frutta colorati e invitanti. Inoltre l’arte culinaria possiede un meraviglioso effetto calmante sui bollenti spiriti di bimbi e dei ragazzi arrabbiati e tristi, ed è anche una forma di espressione artistica e creativa che, se coltivata da subito, aiuterà il bambino/ragazzo a esprimersi.

Un ultimo segreto

Ti lasciamo un altro “piccolo segreto” a cui devi badare se con tuo figlio a tavola fai scintille: osserva con attenzione il vostro rapporto nel profondo e valuta se il tuo cucciolo potrebbe avere motivi di rancore nei tuoi confronti, se può essersi sentito non amato per qualche motivo, se è bisognoso di attenzioni.

Sapendo quanto ci teniamo al fatto che mangino, spesso i bambini utilizzano il momento del pasto e la relazione con il cibo per esprimere un disagio e per mandarci un segnale inequivocabile.

Cogliamolo!

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 37


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Categorie: Naturalmente bambini e genitori








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