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Bere acqua… purché alcalina

La salute dipende anche dal tipo di acqua che beviamo (Pubbliredazionale)

La Redazione - 30/08/2014




 

Essendo fatti di acqua, bere è molto importante per noi.

Diversi studi hanno dimostrato che un apporto giornaliero insufficiente di acqua è causa di malattie e disturbi. Un’idratazione adeguata mantiene idratate le cellule e il pH del sangue in equilibrio. È la base, in sostanza, del buon funzionamento del nostro organismo.

L’acqua a però non è tutta uguale, e a seconda del suo pH può avere effetti diversi sul fisico: per una corretta salute dovremmo bere acqua alcalina.

 

 

Il giusto pH del nostro sangue

Il nostro sangue ha un equilibrio acido base, cioè un livello di acidità compatibile con lo svolgimento delle principali funzioni metaboliche, fra i 7,35 e i 7,45.

Purtroppo gran parte della nostra alimentazione – carne, pesce, uova, latte e derivati, zucchero bianco, cereali raffinati – sono acidificanti; mentre frutta e verdura sono alcalini. Oltre al cibo anche farmaci, fumo, inquinamento, ansia, stress, emozioni forti (rabbia, paura…) contribuiscono ad aumentare l’acidità.

Di conseguenza l’organismo genera maggiore acido (acido lattico, acetico, carbonico, grasso, urico) che danneggia le cellule, che invece sono leggermente alcaline. Di fronte a questo aumento di acidità il nostro organismo ricorre a dei “meccanismi tampone”, prelevando i minerali dalle nostre riserve, con il conseguente indebolimento degli organi, la demineralizzazione delle ossa e l’indebolimento delle difese immunitarie. Gli organi più colpiti dall’acidità sono infatti i più attaccati dalle infezioni.

A lungo andare ciò crea dei veri e propri disturbi alla salute, fra cui acidità di stomaco, difficoltà a digerire, stitichezza, colesterolo, grasso corporeo, cellulite, disturbi cardiovascolari, infiammazioni, osteoporosi e persino l’infarto. Se il livello di acidità scende sotto il pH 7, si possono manifestare il coma e la morte.

Oltre a correggere l’alimentazione il più possibile e curare le emozioni, l’acqua dovrebbe essere nostra alleata per mantenere un corretto equilibrio acidobasico, evitando che il nostro organismo debba ricorrere ai “meccanismi tampone”, che se da un lato ci salvano la vita, dall’altro creano gli effetti collaterali che abbiamo menzionato.

Bisogna però fare attenzione al suo valore di pH.

Cos’è l’acqua alcalina

Al fine di essere buona e salubre, l’acqua che beviamo dovrebbe avere un pH superiore a 7 (9 è valore ottimale); in questo caso si dice che l’acqua è alcalina.

Le acque del rubinetto contengono cloro e a volte anche agenti inquinanti; quelle in bottiglia sono acque “morte” e talvolta addirittura acide. Un pH dell’acqua troppo basso danneggia il nostro corpo, perché concorre a creare acidità.

L’acqua alcalina invece contiene minerali – calcio, magnesio e potassio – che servono al nostro corpo, quindi funge da rifornimento ideale, poiché essendo disciolti in acqua sono meglio assimilabili. In sostanza, l’acqua alcalina aiuta a depurare il corpo, ristabilisce l’equilibrio acido-base del sangue e degli organi e a restare in salute.

L’acqua alcalina si ottiene attraverso il processo della elettrolisi oppure anche con metodologia naturale: in entrambi i casi viene innalzato il pH, si inverte la carica dell’acqua da positiva a negativa e vengono rotti i legami dei cluster – l’insieme delle molecole – che, anziché raggruppare fino a 20 molecole o oltre, vengono ridotti a 6 o a 4. L’acqua così microstrutturata è in grado di idratare, apportare ossigeno e sali minerali necessari alle nostre esigenze.

Oltre a essere buona da bere, l’acqua alcalina è ottima anche per cucinare.

Acqua ionizzata e acqua alcalina

Spesso si sente parlare di acqua ionizzata e alcalinizzata: i due concetti, pur essendo complementari, sono però distinti.

L’acqua può essere alcalina ma non ionizzata: lo è solo se si usa uno ionizzatore, che la rende antiossidante, cioè con un orp negativo. Ionizzare l’acqua è molto importante perché gli antiossidanti combattono l’azione negativa dei radicali liberi; un’azione quindi ancora più importante del pH basico dell’acqua.

Ribadiamo che esistono due sistemi per ionizzare l’acqua: l’elettrolisi e la ionizzazione naturale. È bene inoltre specificare che né il processo di alcalinizzazione né di ionizzazione purificano l’acqua, quindi nella scelta di uno ionizzatore – elettrico o naturale – andrebbe fatta molta attenzione a come viene purificata l’acqua. 

Vediamo i più comuni metodi per ionizzare e alcalinizzare l’acqua

Ionizzatori.
In commercio ne esistono di diversi tipi per depurar e l’acqua e renderla alcalina. Si collegano direttamente al rubinetto e non richiedono grande manutenzione, se non la sostituzione del filtro periodicamente.
Negli ionizzatori con elettrolisi, l’acqua viene prima depurata attraverso dei filtri con carboni attivi che neutralizzano i metalli pesanti e le sostanze tossiche e allo stesso tempo, la arricchiscono di calcio. A questo punto l’acqua viene divisa in due componenti: acqua ionizzata alcalina ottima per ber e e cucinar e, e acqua ossidata a basso pH, che può esser e utilizzata per lavar e i pavimenti o per le stoviglie.
Nella ionizzazione naturale, invece, non abbiamo acqua acida perché la ionizzazione avviene “per contatto” con minerali e tormaline: in pratica viene riprodotto “in piccolo” ciò che avviene in natura.

Filtri ionizzatori.
È un filtro trasportabile e più economico dello ionizzatore, con un funzionamento simile a quello di un normale filtro. Versata l’acqua attraverso il filtro, si attende qualche minuto prima di berla. È meno completo ed efficace però dello ionizzatore.

Gocce di pH alcalino concentrato
Aiutano a equilibrare il fisiologico rapporto acido-base. Si possono usare con tutte le acque minerali (ma non quelle gassate) e di rubinetto normale e filtrata, purché con poco bicarbonato. In genere bastano 5-6 gocce per alcalinizzare 1,5 l di acqua.
Le gocce però non ionizzano l’acqua.

Perché scegliere l’acqua alcalina ionizzata? 

Abbiamo scambiato con Roberto Ancarani, responsabile comunicazione Hydro Filter, alcune battute sull’informazione dell’acqua alcalina ionizzata in Italia.

L’acqua alcalina ionizzata, grazie soprattutto al passaparola, si sta indubbiamente diffondendo, eppure l’informazione sui mezzi di comunicazione tradizionale è lacunosa o addirittura assente...

La ionizzazione dell’acqua ha una durata molto limitata, due o tre giorni al massimo, per cui non è possibile imbottigliare l’acqua alcalina: no business (in bottiglia), no informazioni.

Per fortuna allora esiste la risorsa del web!

Magari fosse così: in realtà, in questo settore, esiste una vera e propria “babele del web”.

Cosa intende dire?

L’acqua alcalina ionizzata porta indubbi benefici, ma non può essere propagandata quasi come “miracolosa”, come invece fanno diversi distributori, non si è credibili. Dall’altro lato, personaggi che pure sembrerebbero a prima vista autorevoli parlano di “bufala”, con argomentazioni che però li rendono ancora meno credibili.

Ci può fare un esempio?

Una argomentazione comune dei detrattori, in sintesi, è questa: il nostro sangue ha un pH 7,35/7,45 e non può discostarsi da questo range, quindi pretendere di alcalinizzare il sangue con l’acqua alcalina non solo è impossibile, ma risulterebbe pure pericoloso.

In realtà l’acqua alcalina non va assolutamente a incidere sul pH del sangue, ma concorre (assieme ad alimentazione e stile di vita corretti) a mantenere un buon equilibrio acido-basico nel nostro organismo, condizione basilare per ridurre il ricorso ai cosiddetti “meccanismi tampone” (messi in atto proprio per evitare l’acidificazione del sangue) che possono causare effetti collaterali (colesterolo, acido urico, osteoporosi. etc).

Sembrerebbe quindi impossibile, per chi si sta avvicinando alla conoscenza dell’acqua alcalina ionizzata, poter attingere a informazioni corrette. Non è così, basta prendere le informazioni dalle persone giuste.

Vale a dire?

Cercate due, tre, dieci persone che possiedono uno ionizzatore e bevono acqua alcalina, chiedete se sono soddisfatti. Quando ascolterete due, tre, dieci volte la stessa risposta, allora comprenderete bene che scelta effettuare per il vostro benessere.

Come diceva Galileo Galilei, in certi casi “un’esperienza vera vale più di mille ragioni”. 

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 37


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Categorie: Alimentazione e salute,Critica al Sistema Sanitario

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