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Città di Luce: le comunità e il futuro del nostro pianeta.

“Le Città di Luce sono soprattutto luoghi dell’anima i cui ideali, come raggi si espandono e viaggiano lontano, per mostrare a tutti che esiste un’alternativa concreta ed è possibile vivere in modo più armonioso e appagante”.

Nandini Valeria Cerri - 09/04/2013




Swami Kriyananda, discepolo diretto del grande Maestro indiano Paramhansa Yogananda, fondatore del movimento spirituale Ananda e di nove comunità in tre diversi continenti, è attualmente in visita in Italia per presentare in anteprima esclusiva il film sull’ideale comunitario “Finding Happiness” (Vivere la Felicità).

Swami Kriyananda, che compie quest'anno 87 anni, ha dedicato tutta la sua vita a realizzare il sogno del suo Guru, Paramhansa Yogananda di creare «Colonie di fratellanza mondiale», ovvero luoghi in cui persone animate dal desiderio di una vita semplice con alti ideali, possano vivere insieme in gioiosa armonia. E’ nata così nel 1967 una realtà comunitaria chiamata «Ananda», un insieme di «Città di Luce» che esistono felicemente da oltre quarant’anni. Vi abitano persone reali, provenienti da tanti diversi Paesi, che condividono gli stessi ideali e lavorano insieme con gioia ed entusiasmo, dimostrando che vivere insieme agli altri, con rispetto e armonia, è davvero possibile.

In questo momento storico di sfide e cambiamenti, è più che mai necessario affermare questi principi che sono una chiave concreta per rivoluzionare la nostra società ed elevarla a un’ottava superiore: non dall’esterno, con l’imposizione di un nuovo sistema politico, ma dall’interno, partendo dalle persone stesse, da nuove convinzioni e percezioni.

Di seguito l’invito di Swami Kriyananda ad abbracciare questo ideale comunitario per elevare la Coscienza sul pianeta e per creare ovunque sulla terra le “Città di Domani”.

La necessità di piccole comunità consapevoli

di Swami Kriyananda

Ho letto una volta la storia, realmente accaduta, di un uomo che era salito sul cornicione di un palazzo con l’intenzione di gettarsi nel vuoto, ma esitava a farlo. Sotto di lui si era radunata una folla di persone, e tutti lo incoraggiavano gridando: «Salta! Salta!».

Non posso immaginare che nessuno, individualmente, farebbe mai una cosa simile; nessuno commetterebbe un tale peccato. Perché allora quella folla si comportò in quel modo? Mi sembra assolutamente inconcepibile.

Tale è l’influenza della coscienza di massa e l’origine della follia collettiva della guerra, delle atrocità di massa, e così via…L’elenco degli esempi potrebbe estendersi all’infinito.

Sono davvero poche le persone dotate della forza interiore e dell’integrità necessarie per contrastare la coscienza di massa, quando la sua influenza è sbagliata.

L’ambiente è più forte della volontà” diceva sempre Paramhansa Yogananda, il grande maestro indiano autore di Autobiografia di uno yogi.

Per questo è dannoso vivere nelle città, circondati dai pensieri di persone che, per la maggior parte, sono immerse nell’illusione. E per questo è importante scegliere di vivere con persone animate da ideali elevati. Si pensi, ad esempio, all’importanza dei monasteri per coloro che si sentono ispirati a condurre quel tipo di vita; ogni monaco o monaca rappresenta una protezione per le altre persone che desiderano vivere gli ideali più elevati.

In questa era – una nuova era di energia, chiamata in India “Dwapara Yuga” (ma non ancora riconosciuta come tale) – le regole formali dell’antica vita monastica sono ormai superate. È giunto il tempo di creare comunità di persone – siano esse sposate o meno, con figli o senza – le cui vite siano dedicate a nobili ideali.

Paramhansa Yogananda consigliò fortemente questo ideale e profetizzò che questo modo di vivere si sarebbe diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo. Ero presente quando tenne il discorso più entusiasmante che io abbia mai sentito in vita mia.

«Questo giorno» tuonò la sua voce «segna la nascita di una nuova era. Sto imprimendo i miei pensieri nell’etere, e le mie parole NON MORIRANNO!!». Proseguì incoraggiando le persone, «ovunque», ad abbracciare l’ideale delle «colonie di fratellanza mondiale», come egli le chiamava allora. Quel giorno feci voto di trasformare il suo ideale in realtà.

Vent’anni dopo fui in grado di creare la prima comunità Ananda. Ora, a più di quarant’anni di distanza, nove di queste comunità prosperano in tre continenti.

Un’osservazione che si sente spesso, tra i circa mille residenti che le abitano, è questa: «Non vorrei vivere in nessun altro modo!». C’è armonia, collaborazione, vera amicizia e universale gentilezza, non solo nei confronti degli altri residenti, ma verso chiunque, in qualunque luogo.

Non è stato facile fondare la prima comunità. Ho dovuto affrontare molta negatività, collera e opposizione a quasi tutto ciò che proponevo. Alla fine, rimanendo forte in me stesso, sono riuscito a creare la prima comunità secondo la mia visione. Fondare le altre è stato relativamente facile, dato che a quel punto esisteva già un modello da seguire.

Siamo piuttosto liberi dalle regole; i membri vengono guidati attraverso l’esempio. Le uniche due regole sulle quali insistiamo sono: «Le esigenze delle persone sono più importanti di qualunque altra cosa» e «Dove c’è la giusta azione, là ci sono l’appagamento, la vittoria e il successo di ogni genere».

Anni fa, un giovane venne da me e mi disse: «Ho ereditato una certa somma di denaro e vorrei che lei mi consigliasse che cosa è più giusto per me: entrare a far parte di Ananda, nel qual caso donerei il denaro alla comunità, o andare in India». Deve aver avuto fede nella mia integrità, poiché mi disse anche che si trattava di 200.000 dollari (l’equivalente di un milione di dollari attuali). Non fui neppure lievemente tentato. Stavo lavorando notte e giorno per guadagnare il necessario per avviare la nostra comunità, e certamente quella cifra mi avrebbe fatto comodo! Tuttavia, il fatto che il giovane mi avesse presentato quell’alternativa dimostrava che non voleva veramente entrare a far parte di Ananda, quindi gli dissi: «Dovresti andare in India».

Anni dopo, cento ettari di terra e ventuno case ad Ananda furono distrutte da un incendio, causato, come si scoprì in seguito, da un parascintille difettoso in un veicolo della contea. I nostri vicini fecero causa alla contea e furono rimborsati. Io, invece, scrissi ai responsabili: «Non vogliamo che la nostra sfortuna ricada sui nostri vicini. Non vi faremo causa». Il denaro ci giunse in altri modi. Quando arrivò, usammo i primi fondi per rimborsare il valore delle case a quei membri che, scoraggiati, avevano deciso di lasciare la comunità.

Vivere rimanendo fedeli ai propri ideali, in altre parole, è il supremo segreto del successo: una preziosa informazione per coloro che, in questo momento, sono sull’orlo di una grave depressione economica mondiale, che secondo le previsioni di Yogananda sarà di gran lunga peggiore di quella degli anni Trenta.

La ricerca di Dio è un elemento necessario in una comunità di successo? Beh, diciamo semplicemente che aiuta!

Incoraggio con tutto il cuore le persone a fondare comunità in cui costruire la propria casa, coltivare il proprio cibo e vivere insieme collaborando in pace e armonia. In realtà, abbiamo bisogno solo di un millesimo di ciò abitualmente riteniamo necessario.

Vorrei concludere con un esempio: se mille persone vivono insieme in un villaggio con spirito di competizione, ogni persona avrà 999 nemici; ma se vivono insieme con spirito di cooperazione, ognuno avrà 999 amici.

La sfida è di abbracciare un nuovo stile di vita, uno stile non facile sotto molti aspetti, ma che merita infinitamente gli sforzi fatti per conseguirlo… Se solo la gente conoscesse tutto questo: sarebbe il solo modo in cui vorrebbe vivere.

Il film sulle comunità ad Ananda Assisi

25-28 aprile: Città di Luce: Insieme creiamo un modo di vivere migliore

Un raduno sulle comunità autosufficienti e consapevoli, con il film Finding Happiness in primo piano e con la presenza di Swami Kriyananda. 

Il film Finding Happiness  26 aprile e 18 maggio - Anteprima esclusiva ad Ananda Assisi

Finding Happiness (Vivere la felicità) è molto più di un film: racchiude in sé vari aspetti: la drammaticità, la freschezza di un documentario e la genuinità di una storia vera.

17-19 maggio: Celebrazione dell'87° compleanno di Swami Kriyananda, onorando la sua creatività  e la sua vita di discepolato.

PRENOTA :  info@ananda.it

Tel. 0742-813620 – www.ananda.it

 

 

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Categorie: Crescita Personale


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