Crea le candele in cera naturale di soia
Più ecologica della cera d’api, cruelty-free ed estremamente versatile, la cera di soia è un materiale innovativo utilizzabile da chiunque a casa, per ottenere meravigliose candele atossiche
Grazia Cacciola - 24/04/2013
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Le candele esistono da circa 5.000 anni e i reperti archeologici più suggestivi di questo tipo di illuminazione risalgono all’antico Egitto, sebbene si indicano in genere gli antichi Romani come inventori delle candele come le conosciamo oggi. Le prime candele in materiale vegetale sono ancora più antiche e in Cina rimane una documentazione scritta di primordiali candele fatte versando cera vegetale tiepida in tubi di carta di riso.
Nonostante questa tradizione millenaria, le candele più diffuse sono, fino al Medioevo, quelle costituite da grasso animale, l’ingrediente più economico allora, con l’unica eccezione delle costose e rare candele in cera d’api. Non appena le cere vegetali diventarono facilmente ottenibili e diffuse, vennero preferite al sego animale.
Purtroppo, l’arrivo delle tecniche di raffinazione del petrolio e l’estrazione delle economiche paraffine hanno fatto sì che le candele in cera vegetale venissero sostituite, nel secolo scorso, dalle candele in materiali sintetici, inquinanti e spesso molto tossici.
Le cere vegetali oggi
Solo negli anni Novanta ricomincia la sperimentazione sulle cere vegetali e si cercano nuovi materiali, più naturali e di minore impatto ambientale rispetto a petrolio e grassi animali.
Da questo punto di vista, le svolte più interessanti sono state la sintesi della cera di palma, una stearina vegetale ottenuta dall’olio di palma, e la cera di soia, ottenuta dai fagioli di soia.
La cera di soia, in particolare, è stata inventata nel 1994 da Michael Richards, fondatore e attuale amministratore di Candleworks Inc., uno dei più grossi produttori mondiali di candele naturali. Michael Richards iniziò la sperimentazione con la soia proprio basandosi su antiche ricette di cere ottenute da vegetali e cercando di ottenere cere naturali da diverse piante e oli a basso impatto ambientale. Le sue formule per la cera di soia hanno aperto anche un settore di ricerca sulle piante utilizzabili per la produzione di cere vegetali.
L’unica critica ambientale mossa alla cera di soia è stata sfatata in breve: nessun produttore di candele in soia o di cera di soia utilizza soia proveniente da coltivazioni OGM, anzi, nella maggior parte dei casi è garantita la provenienza da coltivazioni biologiche e la lavorazione avviene negli USA e in Europa.
La cera di soia si presenta come una cera completamente naturale e non tossica, adatta anche a soggetti allergici perché non libera sostanze volatili e non produce fumi neri. Può essere addizionata anche di olio di soia e altri oli vegetali ed è stata sviluppata appositamente per la produzione delle candele. È esente da idrocarburi o prodotti derivati dal petrolio e le sue prestazioni sono di gran lunga superiori a quelle della paraffina.
La lavorazione della cera di soia
La cera di soia si presenta particolarmente facile da lavorare e già pronta sotto forma di scagliato.
Non comporta un processo di lavorazione lunghissimo e soprattutto può essere lavorata a casa propria, senza utensili particolarmente complessi, anzi, è possibile riciclare quello che si ha già in casa.
Unica avvertenza molto importante: proteggere il piano di lavoro con giornali o vecchi teli.
Per chi comincia da zero, la partenza migliore è prendersi un paio d’ore per familiarizzare con l’attrezzatura e le operazioni più semplici. Molti degli attrezzi di cui si necessita si trovano già in casa. Vecchie pentole, posate e stoviglie che non vengono più utilizzate si trasformano facilmente in pentolini di percolazione, in boule da bagnomaria e in stampi originali. I vecchi bicchieri spaiati o i barattoli di vetro delle conserve si possono trasformare in contenitori ideali, che faranno anche da porta-candela. L’unica accortezza è di non utilizzare le stoviglie e il pentolame in uso per la cucina: difficilmente la cera si rimuove del tutto dalle pentole, anche se sembra di averle pulite perfettamente.
Il punto di fusione della cera è a circa 52-56 °C, quindi è necessario fonderla a bagnomaria per non farla bruciare a contatto con le pareti della pentola.
Una volta sciolta la cera, è possibile, nell’ordine, colorarla e profumarla.
La migliore profumazione si ottiene con oli essenziali naturali. Bastano poche gocce di olio essenziale naturale direttamente nella cera calda per ottenere una profumazione gradevole della candela sia da spenta che in accensione. In genere 10 ml di olio essenziale profumano 1 litro di cera di soia.
Sono da evitare assolutamente i profumi a base di alcool e quelli di origine incerta perché le sostanze contenute nelle profumazioni per ambiente e negli oli non puri, anche nelle stesse profumazioni sintetiche per cere e gel, possono contenere agenti che nella combustione della candela sviluppano fumigazioni tossiche e fumi neri.
Sul canale video YouTube “Erbaviola” è possibile vedere diversi video illustrativi della preparazione delle candele in cera di soia e l’intero processo illustrato per le candele in queste fotografie.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 32
Categorie: Autoproduzione e Riciclaggio creativo
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