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Il buon rimedio erboristico: conoscerlo e prepararlo

Se di buona qualità un rimedio erboristico ha sempre effetti positivi sulla persona, perché porta con sé il potente messaggio della Natura

Hubert Bosch - 09/08/2017




Spesso sento dire: “Ho già provato con i prodotti erboristici, ma non mi hanno fatto niente”. Come prima battuta si potrebbe rispondere: “Almeno non ti hanno fatto male”. E non è solo una battuta. Stime ufficiali dicono che le malattie iatrogene causano danni da 63 miliardi all’anno solo nell?’Unione europea.

In realtà il rimedio ben scelto e di ottima qualità è quasi sempre in grado di stimolare la risposta dell’organismo. Quando un preparato erboristico non funziona i motivi possono essere: scarsa qualità del prodotto, inadeguata scelta del rimedio o incapacità dell’organismo di attivare i meccanismi di guarigione.

Spesso è proprio la scarsa qualità dei preparati erboristici il motivo dell’insuccesso. Per comprendere meglio cosa intendo con buona qualità del rimedio bisogna partire dal concetto di malattia.

 

 

La malattia come disagio esistenziale

Sono convinto che ogni malattia non sia altro che la cristallizzazione di un disagio esistenziale oppure di un blocco evolutivo. Alla base di ogni malanno ci sono problemi che riguardano la propria esistenza, evoluzione o realizzazione.

È coinvolto il rapporto con gli altri, con la Natura, con il divino, con le proprie radici, con le paure oppure l’attaccamento ad abitudini inappropriate. Se non facciamo niente per risolvere questi problemi, prima o poi ci rodiamo il fegato, ci troviamo con il cuore affranto, non stiamo più nella pelle e cosi via. Il disagio esistenziale si trasforma in disturbi fisici che hanno il compito di compensarlo e di portarci verso un cambiamento.

Curare significa quindi risolvere il disagio, sbloccare la situazione, riportare l’organismo a un maggiore equilibrio.

Questo è possibile con rimedi erboristici che hanno la capacità di intervenire a tutti i livelli del nostro essere. Parecchi di loro si possono preparare da soli con una semplice attrezzatura da cucina.

La qualità olistica della pianta

Nella lunga esperienza di coltivazione, raccolta e trasformazione delle erbe, soprattutto nell’azienda Remedia, abbiamo potuto constatare che non sono tanto i principi attivi a determinare l?’efficacia di un preparato erboristico ma che contano di più la sua energia e il messaggio della pianta.

Il fitocomplesso, composto da numerosi principi attivi, esercita un’azione a livello fisico atto a modificare i processi fisiologici e ad aiutare l’organismo a svolgere meglio il suo compito.

Per ottenere preparati con un apporto forte ed equilibrato di principi attivi essi vanno coltivati con il metodo biologico oppure raccolti spontaneamente in luoghi incontaminati. È fondamentale raccogliere solo piante in buona salute e nel periodo balsamico e procedere immediatamente alla trasformazione.

Il messaggio della pianta, che con un linguaggio moderno possiamo chiamare informazione, ha la capacità di modificare pensieri, abitudini e comportamenti, aiutandoci ad apprendere facoltà utili per superare le difficoltà.

Il rimedio sarà tanto più efficace quanto più chiaro e puro sarà il messaggio della pianta nel momento della raccolta. Da parte del raccoglitore e preparatore si presuppone prima di tutto un atteggiamento di purezza e gratitudine, una scelta accurata delle piante più sane e la comunicazione con loro, spiegando le intenzioni.

L’energia sta in mezzo a questi due aspetti e determina con quanta potenza i principi attivi riescono ad agire nel fisico e quanto il messaggio arriva forte e chiaro.

Sono tante le cose che possiamo fare per ottenere rimedi con una forte energia.

Prima di tutto scegliere piante che sono piene di vita e crescono in un luogo in armonia. La trasformazione immediata preserva al meglio questa energia resa ancora più forte dall?’attenzione dedicata a questo atto sacro.

L’autoproduzione dei rimedi erboristici

Numerosi rimedi erboristici si possono preparare facilmente da soli e il processo di preparazione è già di per sé un processo di guarigione.

Quando si producono con attenzione e dedizione si entra intimamente in contatto con il messaggio della pianta.

Per la raccolta spontanea serve conoscere bene le piante, un buon libro di riconoscimento botanico è un valido aiuto. Non fidatevi troppo delle foto nelle riviste e nei libri sul tema, purtroppo non di rado riprendono altre specie.

Provate a fare qualcosa, come hanno già fatto tantissimi lettori. Sarà un’esperienza che vi arricchirà in ogni caso.

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 49


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Categorie: Ambiente

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