Il Monaco Urbano e l’arte di padroneggiare il tempo

Saggezza orientale e rimedi moderni per fermare il tempo e trovare successo, felicità e pace

Siamo tutti super impegnati e abbiamo troppe cose da fare in troppo poco tempo. Soffriamo della “Sindrome da compressione temporale” ovvero ci impegniamo a fare più cose di quante non sia ragionevole poterne fare in un determinato lasso di tempo. Questa sindrome ci produce stress e affatica la nostra anima.

Riposarsi e rilassarsi non sono attività accettabili nella nostra società e vengono viste come segni di pigrizia e debolezza. La produttività è tutto. Senza tempi di recupero, cerchiamo di riempire le nostre giornate e siamo continuamente stressati per paura di fare tardi e di non avere abbastanza tempo per fare tutto.

Se non riuscite a rilassarvi e a godere del momento presente, siete in guai seri

La maggior parte delle persone pospone le cose talmente spesso da non avere alcuna possibilità di rimettersi in pari. Questo porta a uno sgradevole senso di incompletezza; genera un’ansia di base che apparentemente non siamo in grado di eliminare.

Riconquista il controllo del tuo tempo ora!

Pedram Shojai (autore del libro Il Monaco Urbano) ci spiega l’arte di padroneggiare il tempo secondo i principi del Monaco Urbano. Unendo la saggezza delle pratiche orientale con i rimedi moderni, Il Monaco Urbano conosce i segreti per vivere la vita in modo ottimale. Vive in costante equilibrio tra famiglia e lavoro, ma sa come fare per aprire nella realtà di ogni giorno finestre di pura consapevolezza e squarci di libertà.

Questi esercizi, assieme ai tanti altri che Pedram Shojai ci propone nel suo libro Il Monaco Urbano, svolti quotidianamente ci consentono di tornare padroni del nostro tempo, della nostra energia e della nostra vita partendo esattamente dal punto in cui ci troviamo.

Qigong per la dilatazione temporale

Quest’esercizio è progettato per aiutare a interrompere la nostra fissazione sul tempo e a spostare la coscienza. Il disegno di base è dato da un semplice movimento che si connette col respiro. Fatto questo, si comincia a regolare la velocità di movimento delle mani, mantenendo nel contempo un respiro dolce e lento. Svolgere la pratica per alcuni minuti può realmente provocare l’interruzione di uno schema, aiutando la mente a liberarsi dalla tirannia del tempo.

L'esercizio

Assumi la posizione eretta con i piedi paralleli all’altezza delle spalle e con le braccia distese lungo il corpo.
Inspira ed espira dal naso; la punta della lingua poggia sul palato.
Manda dolcemente il respiro verso la parte bassa dell’addome (all’area del dantian inferiore).
Dopo esserti connesso col tuo respiro e averlo rallentato, porta i palmi delle mani a contatto con la fascia anteriore delle cosce alla successiva espirazione.
Da lì, solleva lentamente le braccia all’altezza delle spalle, tenendole davanti a te durante l’inspirazione.
Poi lascia ridiscendere lentamente le braccia per inerzia fino al punto in cui i palmi delle mani toccano la parte alta delle cosce durante l’espirazione.
Ripeti lentamente la pratica per circa dieci volte, procedendo con dolcezza e lentezza.
Osserva lo spazio fra le tue mani mantenendo uno sguardo morbido.
Ora continua a respirare allo stesso ritmo ma scollega dal respiro i movimenti delle braccia, intensificandoli fino a raddoppiarne il ritmo.
Continua per circa dieci-venti ripetizioni e fai caso a come ti senti.
Ora comincia a muovere le tue braccia in 4 tempi mentre acceleri e rallenti il respiro (rimani scollegato dal movimento delle braccia).
Ripeti per dieci o venti volte a seconda di come vi senti.
Torna al ritmo iniziale nel quale i movimenti delle braccia e il tuo respiro sono collegati (un lento movimento ritmico unito al respiro).
Riprendi la postura eretta di partenza e respira lentamente nel dantian inferiore per circa altri dieci-venti respiri.

Pause programmate: come usare bene l’agenda

Quando parlo con le persone (ci racconta Pedram Shojai) e chiedo quali priorità hanno nella vita, la maggior parte di esse parla di famiglia, salute e viaggi. A quel punto chiedo di mostrarmi l’agenda personale. Questa “raramente” include del tempo riservato a una qualunque delle suddette priorità. La maggior parte delle persone “dice” di tenere a determinate cose, ma poiché quelle cose non riescono a entrare nei loro calendari, dedica loro pochissimo tempo, o addirittura non le fa.

Noi esprimiamo un voto per mezzo del nostro impiego del tempo e non inserendo le nostre priorità nelle nostre agende, in effetti stiamo dicendo all’Universo che in realtà esse non rivestono importanza per noi. Quanto a me, programmo il tempo da dedicare ogni mattina a fare passeggiate con mia moglie, i bambini e i cani. Eccetto nel caso in cui sono fuori città, la mia agenda mi ricorda che ho un impegno con loro, e raramente permetto a qualcosa (a meno che non sia mostruosamente urgente e collegata al fuso orario) di allontanarmi da quel tempo prezioso. Programmo anche dei momenti di “recupero” in determinati giorni per potermi ricaricare. Ciò significa niente intrusioni: lasciatemi essere e fatemi riposare.

Il tuo compito qui è fare lo stesso. Prendi le tue priorità principali e inseriscile in agenda. Se fai sul serio, mantieni l’impegno. Sarai sorpreso degli ottimi risultati e di come ciò metterà in discussione le tue cattive abitudini.

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