InCarnAzione: il viaggio della vita per ricordare chi siamo
Chi siamo e cosa facciamo in questa vita è stato programmato prima della nostra nascita proprio da noi stessi
Spazio Interiore - 06/01/2017
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Qual è il senso della nostra incarnazione, proprio qui, proprio ora?
Poco importa se nel nostro modo di vedere sia o meno la prima incarnazione, oppure l’unica. Una risposta, preconfezionata e proveniente dall’esterno purtroppo – o per fortuna? – non c’è.
Le domande che ci ponevamo da bambini – «Chi sono?», «Da dove vengo?», «Cosa ci sto a fare, qui?» – all’epoca erano nutrimento per i nostri giochi e la nostra fantasia. Ci rendevano liberi di immaginare e creare storie di cui eravamo gli immancabili protagonisti.
Le domande sul senso dell’esistenza erano il motore di una giocosa ricerca di risposte e, pervasi da un senso di invincibilità e immortalità, giocavamo tra le stelle e con le stelle; e il poco o tanto che avevamo era tutto ciò di cui avevamo bisogno. Non c’era limite alcuno alla ricerca, né di mezzi né di risultato, perché era questa la risposta: cercare.
E poi il tempo che scorre, gli studi, il lavoro, la famiglia, i problemi, gli acciacchi hanno imbrigliato quella forza cosmica che ci rendeva piccoli dei, capaci di creare un senso in ogni cosa perché connessi con l’Infinito.
Le domande sono rimaste, ma è cambiato l’approccio alle risposte: non più un gioco divino, ma il bisogno di una giustificazione all’ammasso di difficoltà, dolore e delusione che spiegasse il perché di tutto questo.
Le domande che un tempo dischiudevano le porte di mondi infiniti e di giochi creativi, oggi sono spesso relegate nella mente, in un angolo delle nostre giornate, accompagnate non più da un grido di entusiasmo ma da un sospiro di rassegnazione, impotenza o paura.
E le risposte le cerchiamo con una visione ridotta, in una griglia duale di giusto/ingiusto, bene/male, utile/inutile, gioia/dolore.
Scoprire chi siamo attraverso l’azione
La formula magica: «Facciamo finta che...» ci conduceva nel mondo prescelto, in cui incarnavamo ciò che volevamo essere e lo diventavamo, perché in fondo sapevamo di esserlo già. Forse la chiave era – ed è – proprio qui: In-Carn- Azione.
Il pensare, provare emozioni e sognare sono essenziali, ma sono nulla se non accompagnati dall’agire. Non siamo solo mente, cuore e anima, ma anche corpo: uno strumento portentoso che ci è stato donato proprio per agire.
Ed è proprio tramite l’azione, diretta dal pensiero, irrorata dalle emozioni e ispirata dai sogni, che ciascuno di noi potrà finalmente ricordare e riscoprire chi veramente è. Forse, dopo tanti anni, siamo un po’ arrugginiti e abbiamo bisogno di qualcosa che dia una rinfrescata.
Come un tempo le storie che ci venivano raccontate davano nuova linfa e nuovi spunti alle nostre creazioni di bimbi, oggi possiamo leggerne o ascoltarne una nuova. Scritta per noi che siamo ormai adulti, ma che può ricondurci alla nostra essenza, aiutarci a ricordare chi siamo davvero e perché siamo qui.
Viviamo una storia, la nostra storia
«Nessun essere umano giunge sulla Terra con la chiara consapevolezza di ciò che è, di ciò che viene a fare, e perché».
Con queste parole, che risuonano nell’animo di ognuno di noi, inizia InCarnAzione. Romanzo Cosmico, di Andrea Pietrangeli: la storia di Sebastian, un’anima che vive su Sirio e decide di incarnarsi su Terra, abbandonando amici e affetti, per sciogliere il suo antico nodo, un “autocontrollo estremo”.
E qui deve fare i conti con i traumi e le difficoltà della materia densa, che lo porteranno a cimentarsi con una vita fatta di gioie, dolori, soddisfazioni, malattie e insuccessi, il cui significato verrà man mano dispiegandosi poiché «ogni esperienza, ogni persona, ogni cosa che incontrerai sul tuo cammino sarà stata una tua scelta».
Peccato però che «la prima cosa che dimenticherai su Terra sarà chi sei e da dove vieni», e quindi Sebastian non può ricordare perché la sua vita appaia tanto “in salita”. Ha dimenticato la ragione della sua incarnazione: sciogliere quel nodo per alleggerirsi e tornare in alto, alla sommità di quella salita, elevandosi fino agli standard richiesti per uno strabiliante soggiorno su Venere.
Con il suo stile diretto ed evocativo, Pietrangeli coinvolge il lettore in un viaggio straordinario, in grado di smuovere emozioni saltando dal riso al pianto alla riflessione; più di ogni altra cosa, però, è una storia nelle cui pieghe il lettore può ritrovarsi, riscoprendosi finalmente protagonista di quella storia, più o meno bella, breve o lunga, triste o divertente, facile o difficile, ma sempre e comunque unica e sorprendente, che è la propria Vita.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 47
Categorie: Crescita Personale
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