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Vivere bene senza elettricità

La storia di Judy of the Woods: come costruirsi casa e ufficio nel bosco con tutti i confort ma senza allacciamento elettrico

Judy of the Woods

Segnalato da: Estratto da Permaculture n. 52 del 2007 - traduzione di Romina Rossi




Circa dodici anni fa mi trasferii in una piccola roulotte all’interno dei miei 8,9 ettari (22 acri) di terra boschiva nel Galles, a quasi mezzo miglio dalla linea elettrica e dalla strada più vicine. Volevo vivere semplicemente, ma anche comodamente, ridurre il mio impatto ecologico il più possibile, e migliorare il terreno per la vita naturale. Il terreno si trova su un pendio scosceso con un pozzo situato nella parte pianeggiante. Non c’era accesso sicuro. Dovetti costruire una strada di ciottoli che attraversava una radura paludosa, dato che questo era il mio unico diritto di passaggio. Portai un cavo telefonico lungo la strada con l’aiuto di una catena umana durante un incontro di permacultura che poi coprii con la raschiatura, in modo da poter avere un telefono fisso senza pali. Il telefono mi permette di socializzare e di guadagnarmi da vivere con una connessione internet senza dovermi allontanare dal luogo o dovendovi portare qualcuno. La strada e il telefono sono le uniche solide infrastrutture che mi tengono in contatto con l’esterno.
La roulotte se n’è andata da un pezzo. La prima costruzione che ho eretto fu una cabina lunga costruita con tronchi verticali. Adesso è il luogo di lavoro. Costruii una piccola casa incorniciata dai chiodi vicino alla cabina, dentro a una cavità drenata poco profonda, con un copertone riempito di terra di protezione sul fondo e circondato da uno spazio adibito a serra/ capannone. Il principale nucleo abitativo è solo 9,3 m2 ma ha tutto ciò di cui ho bisogno. Mobilio e deposito sono disposti in modo da poter massimizzare lo spazio.


La casa di Judy vista dall'esterno

Tecnologia semplice
Era necessaria una sorgente, e lì ce ne sono molte. La prima che trovai era sotto alla casa. L’acqua veniva trasportata fino a che non installai una pompa a mano, e in breve tempo, un pistone idraulico fatto in casa per farla confluire fino a una cisterna grazie al flusso di gravità. In seguito trovai numerose sorgenti ben oltre il terreno intorno alla casa. Misi una grande cisterna di riserva vicino al punto di estrazione. Ciò mi ha permesso di superare il problema di qualche siccità e di garantirmi un certo volume di acqua oltre al flusso delle sorgenti. Una volta usata, l’acqua corre attraverso un filtro di muschio e carbone attivo fino a un buco scavato nel terreno.
Il bagno è semplice, è un compost toilet a secco ben funzionante. La pipì finisce nel giardino. Tutti gli altri rifiuti vengono compostati o riciclati.
La casa, ben isolata, è scaldata con il legno caduto nella mia proprietà. La stufa è circondata da mattoni per assorbire il calore in eccesso quando il fuoco è accesso, quindi agisce come se fosse un deposito di calore. Dopo aver letto della stufa a razzo su PM47, mi sono impegnata al 100% a costruirne una prima possibile.
Nonostante la mia vita da reclusa, devo ancora, e qualche volta voglio, avventurarmi fuori dalla valle. Uso un piccolo motociclo, che fa più di 42,5 km/l. Vi ho sistemato una grande scatola e un trailer, e mi faccio consegnare le cose più pesanti e più grosse, o noleggio un veicolo.
Il sistema di energia è uno delle storie di maggior successo della mia esperienza senza corrente e quindi merita qualche paragrafo.


Un particolare dell'interno, accogliente e tecnologico, della casa di Judy

Il sistema di pioggia e sole
Non mi dispiace ammettere che mi piace l’elettricità. Mi piace la luce, il divertimento occasionale, la capacità di lavorare da casa con l’aiuto del computer, ed essere in grado di far provviste di beni deperibili abbastanza a lungo da ritardare il più possibile i miei acquisti nei negozi. Vivere senza elettricità mi resa consapevole di quanto sia preziosa l’energia, un concetto che davo per scontato in passato. Mi ha anche insegnato che l’energia elettrica non è un’impresa da poco, e non è mai gratuita. Estrarre energia naturale, trasportarla, immagazzinarla e convertirla in una forma utilizzabile  è una grande risorsa di materiale, lavoro e impegno. Generare la propria elettricità è uno stile di vita.
C’è un prezzo per la convenienza, su qualunque scala, con o senza l’elettricità. La casa produttrice non è sovvenzionata, quindi il vero costo diventa presto chiaro. La prima legge dell’energia è: ridurre il proprio consumo. Io uso il sole, la legna o il gas come fonti di calore, l’energia umana per le applicazioni meccaniche, e scelgo efficienti beni elettrici (anche più economici della capacità di generazione extra di energia). È bene spegnere tutto ciò che non è in uso in quel momento ed è prudente evitare la carica costante come lo standby, telefoni cordless e altre cose del genere. Semplicemente, è più facile risparmiare energia che generarla.
Come generare la mia energia era un problema difficile da risolvere. Il terreno  dove sorge la casa è marginale per l’estrazione dell’energia da una sorgente. Scoscesa e boschiva, non era adatto per il vento. Le alte conifere avrebbero lasciato filtrare poco sole fino alla piccola radura, e il piatto fiume era pieno di grossi problemi. Un generatore di energia era fuori questione. Per molti anni azionavo due batterie per il tempo libero, una ricaricata in una specie di capanno del vicino, l’altra in uso. Erano scambiate una volta alla settimana. Era noioso, e una batteria da 65 Ah significa fare un uso molto limitato, specialmente in inverno. In quei primi tempi c’erano pochi accessori a 12V e i più erano inefficienti. Le lampadine a incandescenza erano spesso integrate da candele, e ho persino sperimentato l’illuminazione a petrolio. Mai più! Da allora, gli accessori e gli strumenti da 12V sono migliorati parecchio.
Nel 2001 fui in grado di acquistare un sistema fotovoltaico di prima necessità. Ormai, la radura era abbastanza grande da permettere che il sole raggiungesse il terreno per un numero di ore ogni giorno per la maggior parte dell’anno. Il sistema consisteva di due pannelli da 75W, due batterie, un regolatore di carica e un piccolo inverter per l’occasionale necessità della 240V. Nel corso dei mesi a cavallo del solstizio d’inverno, il sole non raggiunge i pannelli, e durante questa fame di energia, il calo è particolarmente problematico. Anche espandere il sistema con altri due pannelli e un altro set di batterie sortì poco effetto per migliorare la situazione.
Le sorgenti forniscono molta più acqua in inverno di quella che utilizzo per scopi domestici, e quindi mi venne l’idea di utilizzarla per generare elettricità, anche se sembrava troppo poca per un idrogeneratore commerciale. I miei pensieri si concentrarono verso un generatore più piccolo, ma sarebbe stato un progetto grande, con poche garanzie di successo.
Poi arrivò il baby. Quando venni a conoscenza del micro idrogeneratore Water Baby, della Energy System and Design, sapevo che era la macchina per me. È il loro ultimissimo generatore, e la sorella più piccola del più famigliare Stream Engine. Può generare elettricità con solo 3 galloni al minuto alla testa di 30 m. Le mie sorgenti sono circa 36 m sopra al generatore, e possono scorrere a circa 10 galloni al minuto dopo giorni di pioggia, ma mi permette di avere energia utilizzabile con meno di 2,5 galloni al minuto usando un serbatoio come tampone. Nella maggior parte degli inverni le sorgenti si ingrossano quando il sole scende al di sotto degli alberi, e una sorgente di energia rimpiazza quell’altra. È un perfetto sistema ibrido. Anche quando piove, vedo il “bel tempo” e sono veramente felice. Il baby funziona al minimo delle proprie capacità dato che il mio terreno è ancora marginale, ma anche così produce abbastanza energia da poter accendere le luci, con mia grande soddisfazione, e utilizzare il portatile per molte ore al giorno – spesso può superare le 14 ore quando lavoro al mio sito internet. Finora, questo inverno, le batterie sono quasi costantemente cariche al 100%, anche quando devo spegnere la valvola per un’ora o due quando il livello dell’acqua nella cisterna scende. Opportunamente, il rumore della pompa intorno a me mi avverte di abbassare il livello senza il bisogno di controllare il livello della pressione.
Un commento sulle sorgenti: persino molti galloni al minuto possono sembrare una macchia umida nel terreno con una vegetazione rigogliosa, e senza lo scorrere visibile dell’acqua, visto che il terreno spesso assorbe grandi quantità laddove l’acqua fuoriesce dalle rocce. Quando trovi un posto del genere (il tempo migliore è in estate per avere una sorgente garantita tutto l’anno), raschia via un po’ di terra. Potresti trovare un ruscelletto, che può facilmente essere trattenuto e trasformato in una riserva, persino in un serbatoio da 204 litri.
È un equilibrio delicato calibrare un sistema così da potere avere energia a sufficienza durante i periodi di magra, e non sprecare l’eccedenza quando le sorgenti ne forniscono in più. Io ho optato per la via di mezzo, propendendo per il piccolo, dove devo stare attenta all’uso durante i periodi in cui non c’è il sole, periodi ancora di secca, ma ne ho abbastanza per le mie necessità vitali. Ho cercato di rendere compatibili le mie attività con l’energia disponibile, senza utilizzare quella in eccesso quando ce né in abbondanza. In estate l’energia in eccesso viene usata per la refrigerazione, in inverno sia per alimentare il pc sia per il sistema di riscaldamento. 


Installazione del micro idrogeneratore Water Baby

Col senno di poi
Tutto ciò è una ripida curva di apprendimento con molte prove e alcuni errori. Alcune cose le rifarei in maniera diversa. Il refrigeratore merita una menzione speciale, dato che può avere un grosso impatto sullo stile di vita e sul portafogli. Senza refrigeratore bisogna fare frequenti acquisti (e quindi viaggi fino al negozio), produrre i propri cibi (per i non vegani che includono anche la carne) o restringere la dieta a cibi che hanno una durata di conservazione maggiore, che include cibi conservati o una scelta limitata a quella frutta e verdura che possono essere ben conservati al fresco (allora bisogna costruire una cantina o qualcosa di simile). Se optate per la convenienza e scegliete, ad esempio, la refrigerazione, ci sono tre tipi principali fra cui scegliere: a compressione, ad assorbimento o termoelettrico.
Per fare un esempio della potenza di consumo approssimativa, il frigo/freezer a compressione Engel MT35, della portata di 32 litri consuma da 9 a 30W. L’Elettrolux Rm 122 F da 30 litri consuma un considerevole 85W 24/7 o da 0,15 a 0,23 kg di gas in bombole per 24 ore. Il frigo portatile con una media di 18 litri consuma 40W. Il frigorifero Tropicool XC3000 per auto costruzione ha una capacità di raffreddamento fino a 100 litri a circa 60W, poi si mette in modalità economy consumando circa 18W.
Ci sono altri nuovi tipi di refrigeratori, ma nessuno è interessante se non per il più fanatico dei tecnici riparatori. Di quelli sopra menzionati, il tipo a compressione con un controllo termostatico è il più efficiente, ma ahimè molto difficile da procurarsi e più costoso. L’efficienza dipende anche dalla posizione, l’utilizzo, l’apertura e la posizione dell’unità di raffreddamento e quanto è ben coibentato.


Parti per la pompa idraulica di rame
Tubo di rame da 28 mm lungo un metro circa per il corpo e la camera di pressione
Tubo di rame da 22 mm per la fornitura
Tubo di rame da 15 mm per l'erogazione
Connettori a seconda della necessità

Ammortizzamento
Le persone spesso mi chiedono informazioni sul periodo di ammortizzamento. Il periodo dell’ammortizzamento è il metraggio della vita del sistema. Con ciò voglio indicare che si è ripagati ogni giorno con il beneficio della luce, la musica, l’uso del pc, e qualunque altra cosa per cui si usi l’elettricità. Oh, intendete i costi? In quanto tempo ripagate la vostra auto, la bottiglia di vino, la vostra TV, la cioccolata, una vacanza!?

Un work in progress
Costruire la fattoria è stato un lungo e lento processo, ed è ancora un work in progress. Tutto, ad eccezione di uno dei canali, la maggior parte della strada e la caduta di pochi alberi è stata fatta senza l’uso di macchinari, tutto da sola. Ho passato molto tempo a limitare i danni, e a combattere una lotta energica e protratta a lungo con il proverbiale vicino del diavolo (adesso fortunatamente se n’è andato). A volte il lavoro è stato noioso e difficile, ma con l’uso di argani, leve e altri strumenti, e costruendo le cose secondo la mia scala, quasi tutto è stato alla portata delle mia forza fisica.
Con tempo, energia e risorse limitate ogni decisione deve essere soppesata attentamente, le priorità cambiano in continuazione. Ma con ogni componente completato, o almeno funzionale, la vita diventa più facile. Un piccolo periodo di sofferenza contro un lungo periodo di guadagno. Quest’anno con una maggiore luce solare ad illuminare la radura, e un pezzo di terra ricavato dai rovi, spero di avere un giardino sul serio. Letti rialzati circondati dai fossati dovrebbero fermare i milioni di lumaconi che assediano il luogo.
Lo rifarei? Certo che sì. Quando mi siedo nella mia piccola casetta, con il rumore della pioggia fuori, so che ne è valsa la pena. Nonostante i pochi mezzi a disposizione, mi sento ricca in un modo che non si può descrivere. Anche se perdessi la mia proprietà in un instante, non perderei mai l’esperienza, la sicurezza che mi ha dato, e la conoscenza che c’è sempre una via d’uscita.
Ho realizzato il sogno della mia vita per lo più senza un’istruzione specializzata, una formazione, un sacco di soldi, muscoli, un’auto, macchinari o – ahem – un pene. Le opportunità non arrivano in pacchetto regalo, e in un mondo che chiede gratificazione subito, potrebbe sembrare che il prezzo che ho pagato in termini di lavoro e negazioni sia stato alto, ma il vero costo di tutto ciò può diventare visibile solo dopo molto tempo, e ciò che all’inizio sembra un costo alto, in effetti può essere basso e più sostenibile alla lunga.

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 26


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Categorie: Bioedilizia e Bioarchitettura,Autoproduzione e Riciclaggio creativo










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