La vita è tutta un fermento
I cibi fermentati sono una panacea probiotica a basso costo che rafforza il nostro sistema immunitario, favorisce la digestione e regolarizza il metabolismo
David Côté e Sébastien Bureau - 31/01/2018
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Il mondo è vita. L’aria, la terra, il bosco, l’acqua, le vostre mani, il piano di lavoro della cucina proliferano di batteri, lieviti e microrganismi di ogni genere, che digeriscono, si trasformano, costruiscono e scindono le sostanze complesse.
Questi esseri lillipuziani sono anche gli attori della fermentazione degli alimenti, che tanto ci spaventa perché associata a cattivi odori, cibi “guasti”, scaduti e andati a male. Niente di più sbagliato! I batteri sono poco conosciuti, spesso temuti e in generale percepiti come un nemico di cui bisogna sbarazzarsi ad ogni costo.
In realtà, il vero nemico è non comprendere l’invisibile, da cui nasce un bisogno di “sovrasterilizzare“, con la pretesa di preservare la salute. Per questo vogliamo celebrare un elogio della muffa, dei batteri, dei funghi, insomma di tutta quella vita che ci circonda. Farli diventare nostri alleati, e approfittare di tutte le loro risorse, significa essere rivoluzionari.
Siete pronti per una rivoluzione pacifica che trae insegnamento dalla saggezza del passato, per corazzarci meglio per il futuro? Tuffatevi senza indugi nel mondo della fermentazione, in una poesia sperimentale e ricca di gusto.
Eccovi i motivi che, secondo noi, dovrebbero spronarvi a diventare degli esperti fermentatori.
Diventare giardinieri-fermentatori
La fermentazione imprevista e senza controllo è sbagliata, quella voluta e controllata no. Tutto sta nell’imparare a “fermentare”.
Quando iniziamo a sperimentare con la fermentazione, diventiamo in qualche modo dei giardinieri che si occupano di un giardino di microrganismi. Coltiviamo la vita e ne siamo responsabili.
La buona notizia è che seguire le proprie fermentazioni è ancora più semplice che prendersi cura di un Tamagotchi! Senza contare che le piccole attenzioni che dedicherete alle vostre creaturine vi ritorneranno indietro centuplicate.
Un comportamento ecologico
Fermentare gli alimenti permette di conservarli nel tempo. In questo modo potete infatti allungare la vita delle verdure di 50 volte. Fermentare i propri alimenti significa evitare lo spreco alimentare: tutti gli ingredienti freschi in eccedenza, poiché fermentati, non finiranno nella spazzatura!
Inoltre, risparmieremo le risorse energetiche, perché eviteremo di cuocerli per conservarli tradizionalmente e ridurremo al minimo il consumo di energia legato alla trasformazione, all’imballaggio e al trasporto dei prodotti industriali.
Infine, potremo scegliere l’origine del nostro cibo e optare per quello locale, a Km 0.
Sicuramente si risparmia
Quando compriamo la frutta e la verdura di stagione, o sono disponibili in grandi quantità, possiamo acquistarle al prezzo più basso.
Facendole fermentare sotto diverse forme al momento del raccolto, risparmiamo moltissimo. Inoltre, possiamo utilizzare alimenti semplici che sono economici, per esempio il cavolo, le radici, lo zucchero, la frutta e i cereali.
Dopo la trasformazione, diventano saporiti ed esotici e il loro valore si moltiplica.
Un’attività social
Spesso la sola risorsa necessaria è la manodopera: ecco la migliore scusa per invitare gli amici o i familiari! Proprio quello che abbiamo preso l’abitudine di fare nelle giornate dedicate alla produzione dei crauti o alle fermentazioni lattiche: tutti si riuniscono, mettono le mani in pasta, parlano e cantano; alla fine, ognuno se ne va con la propria parte, di gran valore, e con il piacere delle belle storie condivise insieme a una buona bottiglia.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 51
Categorie: Alimentazione e salute
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