Lo Yoga creativo ed efficace per la vita di oggi
Come si pratica il Kundalini Yoga, lo Yoga della consapevolezza
Le Vie Del Dharma - 12/10/2016
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Il Kundalini Yoga è una pratica imprevedibile e creativa: a lezione si praticano posture ed esercizi dinamici, danza, tecniche di respirazione, meditazione, canto dei mantra… Tuttavia chi entra a un corso di Kundalini sa sempre cosa aspettarsi, a grandi linee. È una contraddizione? Niente affatto: le possibilità di pratica sono innumerevoli, ma al contempo la struttura della sessione di yoga è costante e coerente – anche nei risultati.
L’origine di questa continuità si trova nell’antica storia del Kundalini Yoga: per millenni è stato tramandato rigorosamente di maestro in allievo, finché in tempi moderni il maestro Yogi Bhajan ne ha interrotto la segretezza e lo ha diffuso in Occidente, formando nuovi insegnanti e praticanti in tutto il mondo. Tramandare l’insegnamento con grande rispetto della tradizione è rimasto un punto fermo nella pratica del Kundalini e anche oggi è una delle sue caratteristiche più importanti e sorprendenti. In molti stili di yoga è l’insegnante stesso a ideare l’ordine delle asana (le posture) nelle proprie lezioni, a volte fondendo varie tradizioni tra di loro; altre scuole prevedono invece di eseguire sequenze precise, che l’insegnante non può modificare – ne sono esempi l’Ashtanga Yoga di Pattabhi Jois, con le sue Sei Serie, e naturalmente il Kundalini, che offre tecniche molto varie, ma rispettando sempre la modalità con cui sono state tramandate dagli antichi yogi.
L’insegnante di Kundalini sceglie in base alla sua esperienza e sensibilità le sequenze e le meditazioni da proporre agli allievi, ma non aggiunge e non toglie posizioni, esercizi e passaggi.
Il Kundalini Yoga: la pratica all’insegna della tradizione
Oggi abbiamo a disposizione una grande offerta di corsi e stili di yoga: da una parte ciò è una grande ricchezza, dall’altra i diversi approcci dei singoli insegnanti possono creare confusione e sorprese in chi sta cercando il corso più adatto alle sue esigenze. La fedeltà alla tradizione fa del Kundalini Yoga una pratica costante, riconoscibile ed efficace, con risultati veloci e potenti.
Quando andiamo a lezione, anche se non è tenuta dal nostro solito insegnante, sappiamo che ogni sequenza ci è insegnata così come è stata creata e ci garantisce quindi i risultati previsti dagli yogi: migliorare il benessere psicofisico, vincere lo stress, equilibrare i chakra, stimolare il sistema endocrino, aprirsi al potere del cuore, trovare sollievo per un infortunio o per un problema emotivo… tutto ciò indipendentemente da chi ci sta formando. Se non hai mai fatto Kundalini Yoga, ma hai deciso di provare (l’autunno è il momento ideale: iniziano i nuovi corsi e puoi trovare open day in molte scuole o centri yoga) ecco cosa aspettarti dalla tua prima lezione.
1. Mantra di apertura
Che sia una lunga lezione o una breve meditazione individuale, la pratica inizia sempre con la recitazione di un mantra fondamentale, l’Adi Mantra, a cui può seguire il Mangala Charan Mantra. Seduti in posizione facile (gambe incrociate, schiena eretta, mento leggermente rientrato) si cantano i mantra per aprire lo spazio energetico della pratica e prepararsi ad accogliere con profondità e umiltà gli insegnamenti. Per sapere di più sui mantra di apertura e come eseguirli, visita questo sito: http://bit.ly/vmantra/.
2. Riscaldamento
Se necessario si eseguono alcuni esercizi di riscaldamento, che rendono la spina dorsale più flessibile, calmano la mente e sciolgono i muscoli preparandoli a eseguire i kriya o a stare a lungo seduti in meditazione.
3. Kriya
Il Kriya è la sequenza di posizioni e di esercizi dinamici, praticati così come creati dagli antichi yogi e tramandati da Yogi Bhajan. Ogni Kriya ha una struttura e un obiettivo specifici e, per garantirne l’effetto, è proposto nella sua forma e ordine originale, senza inserire o eliminare nulla, rispettando i tempi indicati e all’occorrenza fornendo varianti facilitate per principianti, anziani o donne in gravidanza.
4. Rilassamento
Il rilassamento è un momento di raccoglimento profondo, praticato da 5 a 11 minuti, sdraiati a terra e coperti con uno scialle: si resta in ascolto del respiro, si lasciano scorrere i pensieri senza trattenerli e si rilassa ogni singola parte del corpo. Al termine una serie si passaggi riconduce gradualmente, ma velocemente allo stato di consapevolezza.
5. Meditazione
La meditazione completa la pratica ed è necessaria per equilibrare e usare al meglio l’energia creata con il Kriya. Di solito si medita in posizione facile, a gambe incrociate e con la schiena ben diritta. Anche nella meditazione si seguono attentamente le istruzioni dell’insegnamento tradizionale, senza cambiarle.
6. Chiusura
Ogni lezione di Kundalini Yoga si chiude con il canto di un mantra speciale, un augurio speciale per se stessi e per chi si vuole, che Yogi Bhajan ha inserito e che viene cantato in inglese o nella propria lingua madre:
Che il sole ti illumini sempre
l’amore ti circondi
e la pura luce dentro te
guidi il tuo cammino.
Infine si sigilla l’esperienza dello yoga vibrando tre volte il mantra Sat Nam: Vera (Sat) Identità (Nam). Anche questa parte si canta seduti in posizione facile, con le mani giunte nel mudra della preghiera.
Cantare il mantra di chiusura è come prendere l’energia generata dal kriya e dalla meditazione, depositarla nel profondo del cuore e prepararsi a rientrare nel mondo materiale con fiducia e chiarezza.
Si resta seduti e si abbassa il busto in un inchino, in segno di rispetto e gratitudine per l’infinita energia che tutto anima, accettando l’insegnamento con il cuore oltre che con la mente.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 46
Categorie: Crescita Personale
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