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7 regole per smettere di mangiare troppo ed essere felici




“L’importante è iniziare”.

Mai verità fu più banale, specie se a dirla è l’autore del best seller sulla salute più venduto al mondo, The China Study. Eppure è così che T. Colin Campbell, per la seconda volta in Italia in un incontro ufficiale aperto al pubblico, ha salutato la sua platea lo scorso ottobre a Vicenza.

Non importa infatti quanti dubbi, quanti “forse” e quanti “se” attanagliano la nostra scelta. La miglior prova del nove, sostiene il professore americano della Cornell University, è provare. E che la cosa funzioni non c’è dubbio.

Per il ricercatore americano, a ragione considerato una tra le 25 persone più influenti al mondo nel campo della nutrizione, “ciò che conta davvero è fare sempre un passo alla volta”.

Anche in un cambiamento alimentare – spiega Campbell – la regola che è valsa per le mie ricerche vale anche per la pratica quotidiana. I miei studi hanno dimostrato come l’assunzione di proteine animali sia strettamente correlata all’insorgenza e allo sviluppo di molte delle patologie che caratterizzano il nostro secolo. Tuttavia, così come negli anni ho sempre camminato un passo dopo l’altro verso questa verità, anche nella scelta di ciò che è giusto o meno mangiare ogni giorno vige la regola del buon senso. Se è corretto avere sempre come obiettivo il 100%, è nella pratica quotidiana che ci si incammina gradualmente verso questa meta”.

Mangiare bene per vivere meglio

È da questa lezione di grande umiltà e semplicità che è nata l’idea dell’ e-book, Le 7 regole per smettere di mangiare troppo ed essere felici Personalmente posso infatti confermare la difficoltà che ognuno di noi prova nel “cominciare”.

Quando ho telefonato al professor Campbell invitandolo in Italia a relazionare sulle sue scoperte scientifiche non avevo idea di quello che poi ne sarebbe nato.

Il mio intento allora era capire perché mio figlio, l’ultimo di quattro piccole pesti, passava da un ricovero all’altro dall’età di 30 giorni senza mai, di fatto, ottenere alcun beneficio dalla terapia intraprese. Anzi. Il suo stato di salute peggiorava lentamente ma sensibilmente e così la mia apprensione materna.

È come mamma italiana che circa tre anni fa ho chiamato in America. Ed è a una mamma italiana che il professor Campbell ha risposto, accettando l’invito di parlare per la prima volta in Italia a un pubblico di persone che come me volevano capire.

Perché ci ammaliamo così tanto? Perché i nostri cari, i nostri figli, passano il più delle volte da un ricovero all’altro, da una cura all’altra, senza avere una vera e propria diagnosi o un beneficio reale?

Insieme a migliaia di altre persone, volevo sapere quali sono i passi necessari per una prevenzione reale.
Cosa posso fare di concreto per proteggere i miei figli dalla tante malattie che sempre più li minacciano e che fanno paura?

Tutto questo volevo allora, e oggi voglio ancora insieme alle tante persone che in tutta Italia seguono i passi di Be4eat. Da quella telefonata intercontinentale fatta con l’innocenza di madre, infatti, di strada oggi se ne è fatta. E molta.

Be4eat, l’associazione fondata con lo scopo di portare in Italia la voce e gli studi di T. Colin Campbell, oggi coinvolge centinaia di specialisti italiani in azioni volte alla formazione e all’informazione del pubblico sulla centralità dell’alimentazione nella prevenzione e nella cura di molte patologie. L’obiettivo è alto. E come mi ha insegnato Campbell, si cammina un passo alla volta. Ma la meta è ben tracciata e sono sicura che porterà del bene a molte persone.

Il buongiorno si vede dalla colazione

Tuttavia, non ho mai dimenticato la fatica dell’inizio. In molti mi scrivono nel mio blog, www.niclapress.com, cercando consigli e confidandomi le difficoltà legate a un cambio alimentare che come ogni svolta comporta una piccola o grande rivoluzione.

Soprattutto nei dubbi più pratici le domande si fanno numerose: cosa devo mangiare? Con cosa faccio colazione?
Cosa ordino quando sono fuori per pranzo o per cena?

In questi anni mi sono sentita rivolgere queste domande un’infinità di volte, da qui l’idea di raccogliere tutte le regole o i trucchi pratici che in questi anni mi hanno aiutato nel mio personale cammino.

Come ho affrontato i miei dubbi? Come ho convinto i miei figli a seguirmi?
Cosa ordino per pranzo? Come condisco la mia insalata?

Come sottolineo sempre, non sono un medico e non voglio in alcun modo sostituirmi a esso. Tuttavia, la praticità è la mia vita.
La mattina ho un’ora di tempo per svegliare, vestire e preparare la colazione per sei persone affamate che mi richiedono il massimo dell’energia e della salute: come faccio? A quali principi mi attengo?

Nella mia vita di tutti i giorni ho cercato di riunire in un unico e pratico compendio alcune regole di base che mi aiutano nella scelta della composizione dei miei piatti e delle mie ordinazioni al ristorante o al bar vicino all’ufficio.

Ad esempio, con cosa iniziare la mattina? Leggendo e approfondendo più libri e autori diversi tra loro, ho realizzato che il modo migliore per iniziare la giornata depurando il mio organismo e sostenere le tante l’attività a venire, è fare colazione con la frutta.

O ancora, le insalate: come condirle? Cosa si può ordinare al ristorante di sano ed energetico in modo da non alzarsi con la fame e riuscire a scegliere fra quello che c’è nel menù? La scelta di un’alimentazione equilibrata dev’essere anche pratica, ma l’obiettivo finale deve rimanere la salute. Da qui è nato il mio semaforo tutto personale sulle migliori combinazioni in vista di energia e vitalità.

C’è un modo per evitare l’abbiocco del dopo pranzo? L’abbinata di alimenti è sicuramente una risposta nella facilitazione della digestione e quindi della concentrazione al lavoro e dell’energia necessaria nel seguire i propri figli.

E se nelle scelta della merenda per i tuoi figli hai qualche dubbio, la regola su cosa infilare in cartella è sicuramente ottimale: nessuno riporta indietro la merenda, nessuno vorrà più succhi e merende spazzatura e a pranzo tutto ciò che cucini (buono o meno!!!) finisce spazzolato.

Nella pratica funziona.
E questo, sono convinta, è ciò che conta.

Passo dopo passo ognuno di noi saprà cosa è meglio per sé e perché. Leggendo, approfondendo e imparando da chi ne sa sicuramente più di noi ( e di me) il cammino è tracciato. L’importante, tuttavia, è iniziare.

 

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Categorie: Alimentazione e salute


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