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La nutrizione come forma di yoga

Imparare come e cosa mangiare è il primo passo per prenderci cura della nostra salute

Silvia e Cristina Abati - 07/11/2016




Yoga significa Unione, intensa qui come unione dei nostri corpi (fisico, eterico, astrale). Hrani yoga è lo yoga della nutrizione e lo scopo di tale pratica è quello di imparare a mangiare con la consapevolezza delle potenti energie contenute nel cibo e la conseguente trasformazione che può avvenire in noi attraverso la sua assimilazione. Importante è sia cosa, sia come mangiare. Saper mangiare richiede attenzione, concentrazione, solo così il pasto può diventare una cerimonia magica, grazie alla quale il nutrimento si può trasformare in salute, energia, amore.

Per quello che riguarda la nutrizione dei nostri “corpi”, lo stesso Aivanhov – il maestro spirituale contemporaneo – ci ricorda che la masticazione del cibo è per il nostro corpo fisico, mentre per il nostro corpo eterico bisogna aggiungere la respirazione e che, infine, il corpo astrale si nutre di sentimenti, di emozioni.

Preparare il cibo con amore è importantissimo, in quanto le nostre emozioni si memorizzano sul cibo che mangeremo come su tutte le nostre cellule. Bisogna comprendere che il cibo possiede una vita propria e che le sue vibrazioni non sono sempre in sintonia con le nostre. È quindi consigliabile, quando mangiamo, dimenticare le nostre preoccupazioni, rancori, cattivi pensieri, perché questi avvelenano il cibo e ci fanno ammalare.

Anche nella pratica yoga, il portare presenza e completa consapevolezza al momento presente è profondamente importante ed è la radice della pratica. Così possiamo trasportare questo insegnamento anche nella “cerimonia” del mangiare.

Non ci si nutre solo di alimenti e bevande, ma anche di parole, di suoni, di profumi, di colori. 

Il principio di Ahimsa 

La pratica yoga è un capitolo immenso, che contiene al suo interno principi etici e morali, da rispettare e attuare nel quotidiano: uno di questi è “Ahimsa”, ovvero “non-violenza”. Questo concetto necessita di una comprensione sottile e possiamo vederlo applicato in più aspetti: 

  • quando feriamo una persona anche nella maniera più lieve (ad esempio, verbalmente la deridiamo, o spegniamo il suo entusiasmo) le arrechiamo danno, le faremo “violenza”, quindi faremo violenza anche a noi stessi.
  • Nella pratica yoga “non fare violenza” è riferito al nostro corpo fisico, assumere cioè le posizioni in modo rilassato, senza forzare il corpo, ma rimanendo nell’ascolto di ciò che sentiamo, facendo così in modo che le yogasana diventino strumento per un processo di auto esplorazione.
  • Infine Ahimsa ci invita a comprendere che la vita che scorre nelle nostre vene è la stessa che fluisce nelle vene di ogni creatura, perché tutti siamo espressioni di Dio. Invita quindi ad una dieta vegetariana, ricordandoci che, come dicono le scritture, siamo “il tempio del dio vivente”. Non bisogna quindi contaminare questo nostro tempio (il corpo fisico). 

La dieta vegetariana 

Negli ultimi anni ha preso sempre più piede la dieta occidentale, ovvero una dieta basata su cibi animali e su cibi vegetali trasformati che è diventata la dieta tipica dei Paesi sviluppati, quelli occidentali appunto: sono così drasticamente aumentate le percentuali di arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, obesità, tumori, diabete.

I principali fattori di rischio sono: un elevato consumo di grassi saturi e colesterolo, scarsa assunzione di fibra, eccessiva assunzione di alimenti raffinati e di cibi di origine animale. Ecco allora che in questo contesto una dieta a base di cibi vegetali viene ad essere un’alleata per la salute. 

Qualche consiglio pratico 

La strada da intraprendere è consumare alimenti meno ricchi di grassi, zuccheri e farine raffinate, a favore dei cibi vegetali come ortaggi, legumi, cereali integrali e frutta. L’alimentazione dovrebbe, quindi, essere basata prevalentemente su:

  • cereali in chicco: riso, farro, orzo, avena, grano saraceno, miglio ecc. In particolare il riso integrale, sia per il potere saziante che ha sia perché svolge un’azione antinfiammatoria; 
  • legumi: anche in piccole quantità, ma è importante mangiarli tutti i giorni. Ottimi quelli secchi e quelli freschi; 
  • verdure di stagione: vanno consumate ad ogni pasto, crude o cotte, in abbondanza ma non troppo condite;
  • frutta: meglio lontano dai pasti, ma consumata come spuntino. Con moderazione è importante consumare anche quella secca (es. 3 noci o 6-7 mandorle).

Mangiare con i colori dell’autunno 

Nel periodo autunnale oltre ai cereali integrali e legumi non devono mancare sulla nostra tavola verdura e frutta di stagione, tra le quali: 

  • zucca: ricca di antiossidanti e vitamina A, utile per la salute di retina e mucose, ma anche di molti minerali (ferro, calcio, potassio, rame e zinco), che rinforzano unghie e capelli. Non buttare i semi: gusta la zucca sotto forma di vellutata e consuma poi i suoi semi tostati, insieme a un’insalata;
  • cicoria: racchiude una preziosa sinergia di fibre, calcio, ferro, fosforo e vitamina C, che ne fa un tonico per i reni e un’alleata in caso di debolezza gastrica. Mangiane un mazzetto con 5 gherigli di noce, mezza cipolla rossa ed un cucchiaino di olio di semi di lino;
  • carciofi: ricchi di fibre e minerali, il principio attivo più importante è la cinarina, che migliora la digestione, aumenta la secrezione di bile, ripara le cellule del fegato ed è in grado di abbassare il colesterolo LDL. Gustali crudi: per assimilare meglio i principi nutritivi, l’ideale è consumarli in pinzimonio, come antipasto, conditi con olio extra-vergine d’oliva e limone;
  • frutti ricchi di vitamina C: per prevenire al meglio gli stati influenzali devono essere consumati quotidianamente gli immunostimolanti naturali, quali agrumi, kiwi e melograno. 

 

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 46


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Categorie: Alimentazione e salute




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