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La zuppa della perseveranza

Tutti i segreti per preparare in casa una zuppa di miso capace di rigenerare corpo e spirito

Elsa Masetti




La zuppa di miso, detta anche zuppa dell’immortalità è, oltre ogni moda, molto ricostituente, soprattutto quando fatta in casa. Nel dedicarsi con costanza e attenzione alla sua preparazione, essa è in grado di rivelare più di un segreto sulle nostre origini e sul rinnovato rinascere alle forze della vita.

La metafora del brodo primordiale della fonte della vita

La zuppa sobbollendo, parlotta. Parla di noi, delle nostre forze vitali, di come l’universo con le sue leggi opera nel nostro organismo, del modo in cui la vita si manifesta. Cibo ed eros vanno di pari passo nel mantenere costante il suo flusso. Talvolta mi sono chiesta perché la vita abbia scelto la via regia degli organi sessuali per esprimersi, continuare.

Quanto più nobile sarebbe apparso il suo manifestarsi scegliendo l’area del cuore e il recondito profumo del fiore dai mille petali? Si avvale, tuttavia, di quel remoto suolo marino che forma gli organi della riproduzione e, di quella elastica e panciuta brocca, con il suo brodo primordiale. Proprio di quel brodo primigenio – ricco di minerali – di quel fondale marino intimo, custodito dalle nostre pelvi, ci parla la zuppa di miso.

Ci sussurra della sorgente della vita, delle sue origini. Poiché la vita è perseverante fermento e il sale della terra. Una delle caratteristiche primarie del miso è quella di essere un alimento sottoposto a fermentazione. Anche nella nostra tradizione sono apparsi, a un certo punto, cibi fermentati, impasti misti sottoposti al tempo e al naturale calore della pressione, fermentazioni controllate da un saggio impiego del sale.

Il loro compito era nutrire la forza e la resistenza. La forza di vivere. Si dice che gli eserciti romani abbiano usato qualcosa di simile per sostenere le loro lunghe marce.

Miso e alga: il mare nascosto

Il sapiente miso è uno dei preziosi lasciti che abbiamo a portata di mano per disperdere nell’acqua della nostra zuppa il messaggio della vita. E non si tratta di una semplice acqua, ma di un brodo base ottenuto dall’aggiunta di un elemento marino, che porta in sé la nota e l’odore di quegli antichi fondali, organismo e verdura di mare: l’alga.

Dove quella parte di universo agisce in me? In quale luogo del mio corpo si attua il governo delle stesse energie? Come posso, riconoscendo il simile che nutre il simile, connettermi con quel vasto grembo di acque a sostegno delle origini della vita? Uno dei modi, per me, è cucinare la zuppa di miso.

È mettermi in ascolto delle forze, delle energie della vita e accoglierle in quella piccola pentola. È, nello stesso tempo, entrare in contatto con il mio mare nascosto, le sue naturali capacità al servizio del flusso vitale, trasformando un comune ritegno, in conoscenza del mio universo organico. Rispetto e sacralità per quelle meravigliose parti intime, che conoscono i segreti dell’oceano, fino a riportarci le sue emanazioni, le sue feconde profondità, il piacere vitalizzante e ringiovanente delle sue acque.

Di acqua e terra siamo fatti

Una volta fatto il brodo base – utilizzando nello specifico un pezzetto di alga kombu (5-7 cm in 1 l) – si toglie quest’ultima, aggiungendo elementi di terra, dettagli di verdure, magari in grado di condividere l’armonia del crescere “sotto”, nelle profondità, come il porro, la carota, la pastinaca, il cipollotto o altri vegetali; nel caso tradizionale si usano anche dei fiocchi di pesce. Di acqua e terra siamo fatti. Ricordarlo fa la differenza.

Ci rende parte e, al contempo, creatori e strumenti, in grado di sorprenderci del nostro funzionamento, in sintonia con forze creatrici più grandi. Quelle forze originarie giacciono maestose e sopite proprio nelle nostre pelvi, nella pancia, negli organi sessuali, organi marini. Ultimo, ma non in importanza, è l’utilizzo di un’alga a foglia, come la wakame verde vivo, che rinvenuta nel frattempo, sarà aggiunta poco prima della fine della cottura. Il miso si aggiunge in finale, quale saporito legante.

Vivo in fermenti, teme la bollitura. Ecco fatta la zuppa dell’immortalità, della rinascita. Talmente possente si dice sia il suo effetto, da neutralizzare le più potenti forze della morte e sostenere quelle della vita, affidate al più divino degli impulsi, quello sessuale. Dolce informazione nel salato mare della vita: se cercate una zuppa snellente ed erotica assieme, eccola!

Alghe e miso: gli effetti sulla radioattività

Molte sono le testimonianze sull’effetto benefico della zuppa di miso nel contingente della bomba atomica sganciata a Nagasaki. Alghe e miso, insieme, sono in grado di caricare nell’organismo fino all’80% dello stronzio liberato dalle radiazioni, ed espellerlo. Il sodio alginato e lo iodio sono le sostanze che nelle alghe marine dimostrano di neutralizzare la radioattività e l’acidità del sangue.

Lo iodio in particolare agisce sulla tiroide la quale, notoriamente, assorbe le radiazioni dell’ambiente. Per quanto riguarda il miso e la sua evidente capacità di rendere l’organismo altamente resistente alle radiazioni nucleari, agendo in particolare su polmoni e colon, i motivi organolettici risultano ancora in discussione.

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 45


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Categorie: Alimentazione e salute


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