Agrinido: nella natura si cresce meglio
Curare un piccolo orto, manipolare frutta e verdura, giocare con le farine e gli impasti, dipingere all’aria aperta sono alcune delle attività a contatto con la natura che si svolgono in un asilo nido in fattoria
Marianna Gualazzi - 10/09/2014
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«La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, per i nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita. La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio»
Lo scriveva Maria Montessori nel suo libro La scoperta del bambino uscito per la prima volta in inglese nel lontano 1948.
Sconvolge pensare alla lungimiranza della pedagogista che, quasi settant'anni fa, aveva individuato una delle caratteristiche più distintive della nostra contemporaneità: l’allontanamento del bambino dall'ambiente naturale e il corollario di conseguenze che ne deriva.
Salute e creatività: i regali della natura
Vero è anche – come sottolinea la Montessori – che siamo noi adulti in primis a rifuggire il contatto con gli elementi e la vita all'aria aperta: nella scuola dell’infanzia di mia figlia c’è un grande e bellissimo parco e le educatrici lasciano che i bambini ne godano anche in pieno inverno, cosa che ha suscitato la perplessità di molti genitori, preoccupati che i piccoli potessero prendere freddo.
Eppure l'esperienza degli asili nel bosco (ne abbiamo parlato in «ViviConsapevole #25») del Nord Europa ci dice che lo stare all'aria aperta, anche nei mesi più freddi, protegge i bambini dalle malattie stagionali che, al contrario, proliferano negli ambienti chiusi e poco arieggiati.
Il contatto con la natura è vitale per adulti, ragazzi e bambini.
«Secondo le ricerche degli studiosi Nancy Wells e Gary Evans – scrive Valerio Pignatta su «Scienza e Conoscenza #31» in un articolo sul ruolo della natura nello sviluppo dei bambini - l’immersione nel verde dei panorami di campagna e la presenza dei boschi riducono lo stress nei bambini, che sono stimolati a sviluppare maggiori qualità intellettive, salute e serenità. Altri studi condotti da William C. Sullivan, Andrea Farber Taylor e Frances E. Kuo hanno mostrato come i sintomi dell’ADHD siano maggiormente gestibili in un contesto naturale. Edward O. Wilson, il noto sociologo di Harvard, ha poi illustrato nei suoi studi come i bimbi che giocano nella natura siano molto più creativi e collaborativi di quelli che si muovono esclusivamente in ambienti metropolitani».
La fattoria dei piccoli
Benefici in termini di incremento dello sviluppo emotivo e cognitivo a contatto con la natura si riscontrano anche nei bambini in età 0-3 anni: da qui la nascita di sempre più numerose realtà di asili nido in fattoria.
Sparsi nelle campagne, sono oltre un centinaio gli agrinido sorti negli ultimi dieci anni nel nostro Paese.
Si tratta spesso di fattorie didattiche, cascine e aziende agricole che hanno aperto questo tipo di servizio, andando incontro alla crescente domanda delle famiglie, le quali, a costo di percorrere qualche chilometro in più, sono desiderose di far vivere ai piccolissimi un’esperienza a stretto contatto con il verde, lontano dai rumori e dai miasmi della città.
«Nella fascia di età 0-3 anni i bambini hanno due tipologie di esigenze: una caratterizzata da un forte bisogno di sicurezza a livello emotivo e affettivo, l’altra da un forte bisogno di esplorare e conoscere il mondo che li circonda» – ci dice la dottoressa Margherita Fassari, educatrice presso l’agrinido “La fattoria dei piccoli”, situato sul colle di Monterazzano in provincia di Viterbo.
«Nel nostro agrinido l’area esterna è suddivisa in angoli differenti: uno per il gioco libero (scivolo, sabbiera, giochi di movimento), l’altro adibito a piccolo orto.
Con l’aiuto delle famiglie abbiamo creato delle grandi casseforme in legno in cui i bambini, con il supporto degli educatori, hanno creato un vero e proprio orto-giardino dove i bimbi svolgono attività di giardinaggio. In questi due angoli sono state messe a dimora piante di diversa qualità, da fiore e aromatiche, per osservare lo scorrere delle stagioni. Anche in inverno curiamo l’orto e piantiamo piante stagionali (come ad esempio cavolo e verza).
Questo spazio esterno con orto e giardino – continua Fassari – rappresenta per i bambini uno spazio in cui si fa una meravigliosa esperienza di emozioni, il luogo delle percezioni sensoriali legate all'ambiente naturale, nel quale si impara il rispetto dei tempi della natura e si scopre la magia e il mistero della nascita.
Si sollecitano in contemporanea tutti i sensi: la vista (colori e sfumature di colori); l’udito (le foglie hanno un “suono”); l’olfatto (gli ortaggi, le verdure, i fiori hanno un profumo); il tatto (le piante e le loro foglie hanno una diversa consistenza); il gusto (ogni cosa ha il suo “sapore”).
In questo contesto si promuove anche un maggiore sviluppo della manualità fine attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti di giardinaggio; si aiutano i bimbi a superare eventuali repulsioni per la terra considerata spesso come qualcosa di “sporco”, a fare esperienza dell’attesa data dalla stagionalità della crescita e della raccolta. Si lavora e si favorisce la disponibilità ad assaggiare cibi nuovi, ad avere cura delle cose comuni, a giocare rispettando la natura».
E quando proprio non si riesce a stare fuori a causa dal maltempo?
«Nel periodo invernale – spiega Fassari – si organizzano maggiori laboratori nello spazio interno: laboratori di cucina con prodotti dell’orto, travasi con farine, manipolazione con verdura e frutta, attività con materiali di recupero e riciclo».
Agrinido: cosa ne pensano le mamme e i papà
«Un’isola felice. È così che chiamiamo l’agrinido “La fattoria dei piccoli” noi mamme e papà dei bambini che lo animano dal lunedì al venerdì.
Ed è proprio così che appare al visitatore: immerso in una campagna ancora incontaminata, proprio vicino a una piccola chiesetta con il campanile di tufo e l’immancabile viale alberato. «La fattoria dei piccoli» ci accoglie tutti i giorni. Così. Con semplicità. Al lento ritmo delle stagioni.
Ritmo rassicurante e familiare che risuona nel rapporto che le educatrici hanno saputo instaurare con i bambini, nel rispetto prezioso delle loro identità umane».
Cinzia, mamma di Leandro
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Articolo tratto dalla rivista nr. 38
Categorie: Naturalmente bambini e genitori
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